Le proteste sono continuate nella notte a Parigi con i manifestanti indignati contro il nuovo "disegno di legge sulla sicurezza" che ritengono essere una violazione della libertà di stampa.
I dimostranti più radicali sono stati visti bruciare veicoli e bidoni della spazzatura e lanciare fumogeni contro gli agenti, che sono stati schierati in gran numero per ristabilire l'ordine.
Altri filmati sui social mostravano poliziotti picchiati violentemente dai manifestanti, con alcuni che avrebbero perso conoscenza.
Policiers parisiens (DOPC) tabassés, lynchés, piétinés, victimes de bombes. Plusieurs blessés graves aux crânes, des pertes de connaissances. Des CRS brûlés aux Molotov... #marchesdeslibertes pic.twitter.com/4XMKTLua2h
— Linda Kebbab (@LindaKebbab) November 28, 2020
All'inizio della giornata, la polizia ha usato gas lacrimogeni e cannoni ad acqua per disperdere i manifestanti, che hanno lanciato pietre e lanciato fumogeni e petardi contro i poliziotti.
Crowds in Paris and across France throw fireworks and stones while shining lasers at police to oppose #LoiSecuriteGlobale pic.twitter.com/aPl1woWusU
— Vitalist International (@VitalistInt) November 28, 2020
Secondo l'ultimo aggiornamento della Prefettura di Polizia di Parigi, almeno 23 agenti sono rimasti feriti a seguito degli scontri, ma per la portata della violenza, tale cifra potrebbe crescere ulteriormente. A livello nazionale almeno 37 agenti hanno riportato ferite, ha dichiarato il ministro dell'Interno francese Gerald Darmanin.
#Manifestation | Bilan à 19h45 de l'action de la @prefpolice.
— Préfecture de Police (@prefpolice) November 28, 2020
46 interpellations pour des faits de violences contre les #FDO, dégradations, port d'arme prohibé, etc. pic.twitter.com/ywu2OcxstQ
La controversa legge è stata approvata martedì dalla camera bassa del parlamento francese, scatenando immediatamente un'ampia ondata di indignazione nell'opinione pubblica, soprattutto tra i giornalisti. Il disegno di legge prevede la reclusione di un anno e una multa di 45.000 euro per la pubblicazione di immagini di agenti di polizia e gendarmi che potrebbero potenzialmente provocare danni fisici e psicologici nei loro confronti.
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