Lo riferisce l'agenzia La Libre, citando le fonti nelle istituzioni europee. A quanto si apprende, il motivo di veto da parte di Varsavia e Budapest è stata l'inclusione nell'accordo di condizioni come lo Stato di diritto, che era uno dei criteri decisivi per la distribuzione dei fondi.
Le autorità polacche e ungheresi si sono opposte ai piani per distribuire il bilancio dell'UE in base al rispetto dello Stato di diritto da parte dei paesi membri, in quanto non sono d'accordo con Bruxelles nella questione di valutazione delle norme legali.
Ad esempio, in Polonia la condizione dello stato di diritto è considerata come un'interferenza negli affari interni del Paese.
Nel caso in cui il quadro di bilancio non sia adottato in maniera tempestiva, ciò avrà conseguenze concrete sul finanziamento di diversi programmi europei a partire dal prossimo gennaio, ritengono le fonti dell'agenzia.
Il bilancio europeo per 2021-2027 è stato adottato al vertice dei leader dell'UE a Bruxelles tenutosi dal 17 al 21 luglio.
Il piano finanziario per i prossimi sette anni prevede lo stanziamento di circa 1,07 trilioni di euro in più il piano Recovery Fund per la ripresa economica dopo la pandemia da 750 miliardi di euro.
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