La Turchia non ha intenzione di chiedere il permesso agli Stati Uniti in relazione ai test sulle piattaforme difensive anti-aeree S-400.
Ad affermarlo è il presidente turco Recep Tayyip Erdogan.
"Sì, a Sinop sono stati effettuati e sono in corso tuttora dei test. E non abbiamo intenzione di chiedere il permesso agli Stati Uniti se possiamo condurli o meno. Significa che questi signori sono preoccupati del fatto che qui ci siano delle armi appartenenti alla Russia. Ma siamo molto determinati e andremo avanti come pianificato", sono state le parole di Erdogan ai giornalisti.
Il capo di stato turco ha quindi aggiunto che la Turchia resta aperta alle trattative con gli USA per l'acquisizione di sistemi di difesa anti-aerea Patriot.
Nei giorni scorsi, dal 13 al 17 ottobre, le forze armate turche hanno condotto dei test sugli S-400 nel distretto di Sinop, sul Mar Nero. Gli USA, per voce del rappresentante del dipartimento di Stato americano Morgano Ortagus, hanno stigmatizzato lo svolgimento di tali test.
I test della Turchia e la minaccia di sanzioni USA
Le dichiarazioni di Erdogan arrivano a pochi giorni delle affermazioni fatte da due senatori statunitensi, il democratico Chris Van Hollen e il repubblicano James Lankford, che hanno sollecitato il Dipartimento di Stato americano a introdurre sanzioni contro la Turchia per i test pianificati dei sistemi S-400 acquistati da Mosca.
I due politici espresso preoccupazione per i "rapporti" secondo cui la Turchia ha utilizzato i sistemi di difesa aerea per rilevare e rintracciare F-16 di fabbricazione statunitense in due occasioni, compresi i voli dell'aeronautica militare greca alla fine di agosto.
I legislatori affermano anche che la Turchia ha testato i radar S-400 sui propri F-16 mentre sorvolavano Ankara nel 2019, senza specificare la data. Van Hollen e Lankford hanno affermato che a causa di questi test, la Russia sarà in grado di monitorare i movimenti delle forze militari della NATO, apparentemente riferendosi a precedenti accuse infondate delle autorità americane.
La Casa Bianca ha ripetutamente cercato di dissuadere Ankara dall'acquistare gli S-400, sostenendo che sarebbero stati incompatibili con la rete di difesa della NATO e avrebbero presumibilmente consentito a Mosca di scoprire i punti deboli degli aerei della NATO. Sia la Russia che la Turchia hanno negato l'affermazione che Mosca potrebbe spiare la NATO attraverso questi sistemi di difesa aerea.
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