Papa Francesco all’Angelus di questa domenica 18 ottobre, invita i credenti a pagare le tasse. Affacciato come di consueto dal Palazzo Apostolico, Francesco approfitta della parabola del Vangelo prevista dalla liturgia di questa domenica per invitare, chi si ritiene discepolo di Gesù, a dare a Cesare quello che è di cesare e a Dio quello che gli spetta.
“È lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?” chiedono a Gesù, dice il Papa riprendendo il versetto 17 della parabola contenuto in Matteo 22,15-21.
E Gesù “chiede loro di mostrargli la moneta, la moneta delle tasse, – prosegue Francesco – del tributo, la prende tra le mani e domanda di chi sia l’immagine impressa. Quelli rispondono che è di Cesare, cioè dell’imperatore. Allora Gesù replica: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio”.
E quindi il Papa dice in un passaggio dell’Angelus:
“Anche per tutti noi, le tasse vanno pagate. Pagare le tasse è un dovere dei cittadini, come anche l’osservanza delle leggi giuste dello Stato.”
Di chi siamo debitori della nostra esistenza?
Poi il discorso di papa Francesco si fa spirituale e ai fedeli presenti in piazza San Pietro durante l’Angelus di domenica 18 ottobre ricorda:
“Ogni persona porta in sé un’altra immagine – la portiamo nel cuore, nell’anima –: quella di Dio, e pertanto è a Lui, e a Lui solo, che ognuno è debitore della propria esistenza, della propria vita.”
E infine Francesco ricorda anche quale sia il primato di Dio e quale sia il diritto di Dio:
“Al tempo stesso, è necessario affermare il primato di Dio nella vita umana e nella storia, rispettando il diritto di Dio su ciò che gli appartiene.”
La missione della Chiesa e dei credenti
“Da qui deriva la missione della Chiesa e dei cristiani: parlare di Dio e testimoniarlo agli uomini e alle donne del proprio tempo. Ognuno di noi, per il Battesimo, è chiamato ad essere presenza viva nella società, animandola con il Vangelo e con la linfa vitale dello Spirito Santo”, conclude papa Francesco che si rivolge a Maria per chiedere che i credenti non siano ipocriti e che si comportino da cittadini onesti che pagano le tasse.
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