Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal con riferimento a fonti, i funzionari del governo cinese hanno diffuso avvertimenti mediante diversi canali ai rappresentanti del governo degli Stati Uniti in base a cui i cittadini americani in Cina potrebbero essere detenuti come rappresaglia per il processo del Dipartimento di Giustizia contro studiosi affiliati alle forze armate cinesi.
Gli avvertimenti, che si ritiene siano stati ricevuti anche dall'Ambasciata degli Stati Uniti a Pechino, suggeriscono che mentre i funzionari americani persistono con le loro accuse contro gli studiosi, gli americani attualmente residenti in Cina potrebbero essere detenuti in modo simile.
In precedenza dall'amministrazione americana erano state lanciate accuse, secondo cui i diplomatici cinesi reclutavano i ricercatori connazionali impiegati presso le università statunitensi come parte di un programma di raccolta di informazioni.
Rapporti tesi tra Washington e Pechino
La suddetta notizia alimenta la spirale di tensione dei rapporti sino-americani.
Nel pieno della pandemia di coronavirus, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump aveva ripetutamente incolpato la Cina per la diffusione della malattia.
Le attuali accuse fanno parte di una massiccia campagna condotta da Trump e dalla sua amministrazione contro le aziende tecnologiche cinesi, basata su preoccupazioni per la sicurezza nazionale.
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