L'ambasciatore turco negli Stati Uniti Serdar Kilic ha respinto le accuse secondo cui Ankara avrebbe utilizzato i sistemi di difesa aerea S-400 acquistati dalla Russia per rilevare gli F-16 greci nel Mar Mediterraneo mentre tornavano dalle esercitazioni in corso in Francia, Italia e Cipro alla fine di agosto 2020.
"Questo è fuori questione. Anche se (gli S-400) fossero testati, noi, come membri della NATO, coordineremmo tale azione attraverso i canali militari dell'alleanza", ha detto Kilic, tenendo un discorso a una conferenza organizzata dall'organizzazione senza scopo di lucro World Affairs Council.
L'inviato ha ricordato ancora una volta che la Turchia ha il diritto all'autodifesa e quindi ha il diritto di acquistare sistemi di difesa aerea dalla Russia, dopo che Washington ha bloccato la vendita di sistemi missilistici Patriot per oltre tre anni. Kilic ha aggiunto che le preoccupazioni per la sicurezza della Turchia erano legate alla diffusione di quelle che ha definito "armi di distruzione di massa", senza approfondire alcun dettaglio.
I test della Turchia e la minaccia di sanzioni USA
Le dichiarazioni di Kilic arrivano sulla scia delle affermazioni fatte da due senatori statunitensi, il democratico Chris Van Hollen e il repubblicano James Lankford, che hanno sollecitato il Dipartimento di Stato americano a introdurre sanzioni contro la Turchia per i test pianificati dei sistemi S-400 acquistati da Mosca. Hanno espresso preoccupazione per i "rapporti" secondo cui la Turchia ha utilizzato i sistemi di difesa aerea per rilevare e rintracciare F-16 di fabbricazione statunitense in due occasioni, compresi i voli dell'aeronautica militare greca alla fine di agosto.
I legislatori affermano anche che la Turchia ha testato i radar S-400 sui propri F-16 mentre sorvolavano Ankara nel 2019, senza specificare la data. Van Hollen e Lankford hanno affermato che a causa di questi test, la Russia sarà in grado di monitorare i movimenti delle forze militari della NATO, apparentemente riferendosi a precedenti accuse infondate delle autorità americane. La Casa Bianca ha ripetutamente cercato di dissuadere Ankara dall'acquistare gli S-400, sostenendo che sarebbero stati incompatibili con la rete di difesa della NATO e avrebbero presumibilmente consentito a Mosca di scoprire i punti deboli degli aerei della NATO. Sia la Russia che la Turchia hanno negato l'affermazione che Mosca potrebbe spiare la NATO attraverso questi sistemi di difesa aerea.
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