Gli Usa considerano ripristinate in maniera unilaterale le sanzioni all'Iran a partire dalla mezzanotte di domenica 20 settembre. Lo ha annunciato pubblicamente il segretario di stato, Mike Pompeo, sul suo profilo twitter, aggiungendo che i Paesi che si rifiuteranno di far rispettare le restrizioni subiranno delle "conseguenze".
"Virtualmente sono state ripristinate tutte le sanzioni all'Iran, il principale stato sponsor del terrorismo e dell'antisemitismo. Questo include l'estensione permanente dell'embargo sulle armi. Questa è una grande notizia per la pace nella regione", ha scritto.
Virtually all @UN sanctions have returned on Iran, the leading state sponsor of terrorism and anti-Semitism. This includes a permanent extension of the arms embargo. This is great news for peace in the region!
— Secretary Pompeo (@SecPompeo) September 20, 2020
"Non esiteremo a far rispettare le nostre sanzioni e ci aspettiamo tutti gli Stati membri dell'Onu rispettino pienamente i loro obblighi ai sensi di queste restrizioni reimposte", ha avvertito.
Per imporre nuovamente le sanzioni all'Iran, in maniera unilaterale, gli Stati Uniti sono ricorsi alla cosiddetta clausola di "snapback", il processo di ripristino ai sensi della risoluzione 2231 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (UNSCR).
Il 20 agosto gli Stati Uniti hanno inviato al Presidente del Consiglio di sicurezza iraniano una notifica inadempimento dei suoi impegni sul Piano d'azione congiunto globale (PACG). Secondo Washington la notifica ha innescato il processo di 30 giorni per lo snapback delle sanzioni ONU precedentemente terminate, entrate in vigore alla mezzanotte di domenica 20 settembre.
Il ripristino dei provvedimenti include, oltre all'embarfo delle armi, il divieto all'Iran di impegnarsi in attività di arricchimento e ritrattamento, il divieto di test e sviluppo di missili balistici da parte dell'Iran e sanzioni sul trasferimento di tecnologie nucleari e missilistiche a Iran, tra gli altri.
"Presto annunceremo una serie di misure aggiuntive per rafforzare l'applicazione delle sanzioni Onu contro l'Iran. La nostra campagna di massima pressione sul regime iraniano continuerà fino a quando non smetterà di diffondere caos, violenza e spargimento di sangue", ha aggiunto Pompeo.
Soon, we will announce a range of additional measures to strengthen enforcement of @UN sanctions on Iran. Our maximum pressure campaign on the Iranian regime will continue until it stops spreading chaos, violence, and bloodshed.
— Secretary Pompeo (@SecPompeo) September 20, 2020
"Gli Stati Uniti si aspettano che tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite rispettino pienamente i loro obblighi di attuare queste misure. Se gli Stati membri delle Nazioni Unite non adempiono ai loro obblighi di attuare queste sanzioni, gli Stati Uniti sono pronti a utilizzare le nostre autorità nazionali per imporre conseguenze per tali fallimenti e garantire che l'Iran non raccolga i benefici dell'attività vietata dalle Nazioni Unite", scrive Pompeo in una nota ufficiale.
Tuttavia gli alleati degli Usa, Francia, Gran Bretagna e Germania, hanno più volte ribadito la propria contrarietà al ripristino delle sanzioni, ratificata in una lettera inviata al Congresso di Sicurezza dell'Onu.
"Qualsiasi decisione o azione intrapresa al fine di reintrodurre le sanzioni sarebbe priva di effetto giuridico", hanno scritto, specificando che la riduzione delle sanzioni, concordata come parte di un accordo nucleare del 2015 che limitava le capacità nucleari dell'Iran, sarebbe rimasta in vigore oltre domenica.
Il ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, ha definito bullismo la condotta internazionale degli Usa nei confronti di Teheran, invocando una reazione della comunità mondiale.
Gli Stati Uniti si sono ritirati dall'accordo nucleare del 2015 l'8 maggio 2018, reintroducendo dure restrizioni economiche contro Teheran. Un anno dopo, l'Iran ha annunciato di aver iniziato a sospendere alcuni dei suoi obblighi ai sensi dell'accordo nucleare.
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