Rebecca Vincent di Reporter Senza Frontiere e Stella Moris, la partner di Julian Assange, hanno tentato senza successo di consegnare una petizione al numero 10 di Downing Street, sede del Primo Ministro del Regno Unito, questa mattina, lunedì 7 settembre, giorno in cui ricominciano le udienze di estradizione dell'editore di WikiLeaks. Il documento, che chiede la fine del procedimento giudiziario e la non estradizione di Assange, è stato firmato finora da oltre 80.000 persone, secondo la signora Vincent.
.@Rebecca_Vincent of Reporters Without Borders
— Mohamed Elmaazi (@MElmaazi) September 7, 2020
and @StellaMoris1 prepare to hand a petition to the Prime Minister's residence at Number 10 which calls for an end to the prosecution of WkkiLeaks publisher #JulianAssange. https://t.co/Jb8hIh1SgC pic.twitter.com/2vKK7RmzuZ
"Ci è stato detto che gli ordini provengono direttamente dal numero 10 e che nessuna petizione sarà attualmente ricevuta. Il che significa che nella nostra democrazia i cittadini britannici attualmente non possono consegnare ufficialmente alcuna petizione al proprio Governo", ha detto la signora Vincent a Sputnik.
La signora Moris ha anche detto ai giornalisti che il signor Assange, con cui ha parlato domenica, "non sta bene" e che sarà già sveglio da almeno cinque ore tutte le volte che lo porteranno all'Old Bailey (tribunale penale centrale di Londra).
.@Rebecca_Vincent read the contents of the petition, which has since garnered over 80,000 and which calls for an end to extradition proceedings against #JulianAssange, before attempting to hand it to security at Number 10 Downing Street. pic.twitter.com/kfrf4S39vr
— Mohamed Elmaazi (@MElmaazi) September 7, 2020
La sig.ra Moris ha lanciato una raccolta fondi per poter affrontare le spese legali che hanno già superato il mezzo milione di sterline (oltre i 560 mila euro).
Il signor Assange, rimane detenuto nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh in custodia cautelare, nonostante abbia completato la sua condanna per fuga mentre era su cauzione quando ha chiesto e ottenuto asilo presso l'ambasciata ecuadoriana. Rischia fino a 175 anni di carcere se viene condannato per tutte le 18 accuse mosse contro di lui. Le sue udienze per l'estradizione dureranno almeno tre settimane, durante le quali, i giornalisti, solo quelli accreditati e approvati dal Ministero della Giustizia, potranno seguire il procedimento a distanza tramite collegamento video.
.@StellaMoris1 says she spoke to #JulianAssange yesterday and that he was "not well". He is woken up at 5am, handcuffed, strip-searched and by the time he arrives in court 5 hours will have passed, the same on the way back to prison, she says.#AssangeHearing Pt 2 Day 1 pic.twitter.com/qM57fL1MD7
— Mohamed Elmaazi (@MElmaazi) September 7, 2020
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