Baranov fu il primo governatore russo dell'Alaska e il fondatore della città di Sitka, la capitale delle colonie russe in Nord America, tra la fine del XVIII e l'inizio del XIX secolo. La sua statua è divenuta un argomento di controversia tra gli attivisti di Sitka nel mezzo di una più ampia campagna negli Stati Uniti contro i monumenti di generali confederati, proprietari di schiavi ed esploratori.
"Stiamo preparando una richiesta per preservare il monumento e, se necessario, trasportarlo a Magadan", ha dichiarato Grishan.
Il sindaco ha ricordato che in Alaska c'erano città fondate da pionieri russi, compresa Sitka, che un tempo si chiamava Novo-Arkhangelsk.

Grishan ha anche ricordato che la leadership dello stato dell'Alaska aveva ringraziato la Russia per aver preservato la storia quando il monumento agli eroi dell'ALSIB (la rotta aerea ALaska-SIBeria che è stata utilizzata durante la Seconda guerra mondiale per consegnare aerei da guerra statunitensi all'Unione Sovietica) fu presentato a Magadan.
"Ora la situazione volge nella direzione opposta, poiché, in seguito di sentimenti razzisti, la memoria viene distrutta", ha aggiunto il sindaco.
Commentando la proposta di rimuovere il monumento, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha affermato che anche la Russia ha vissuto "non il periodo più brillante" della sua storia quando sono stati demoliti monumenti di personaggi illustri.
Secondo il Consiglio della comunità russa, la rimozione del monumento "cancellerà importanti pagine della ricca storia dell'Alaska e infierirà un duro colpo all'eredità delle relazioni russo-americane e all'impegno interculturale della Russia".
La scorsa settimana la Fondazione Art Russe ha dichiarato di aver inviato una richiesta alle autorità di Sitka per restaurare il monumento. Inoltre, la fondazione ha inviato una proposta simile alle autorità di New York in merito al monumento al presidente degli Stati Uniti Theodore Roosevelt, che le autorità della città hanno deciso di smantellare sula scia delle proteste contro il razzismo.
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