Le tribù libiche hanno trasferito il controllo sui siti petroliferi e i porti di raffinazione al parlamento di Tobruk e all'Esercito Nazionale Libico (LNA) guidato dal maresciallo Khalifa Haftar.
A riferirlo a Sputnik è il vicepresidente del Consiglio supremo degli sceicchi, che appoggia il LNA, e anziano rappresentante delle tribù as-Senussi al-Khaliq:
"Lunedì abbiamo trasferito il controllo dei pozzi petroliferi e dei porti sotto la responsabilità del parlamento (presieduto da Aguila Saleh, ndr).
Al-Khaliq ha quindi ricordato che le tribù hanno tenuto fermi i lavori in questi siti per prevenire il loro sfruttamento ai fini del finanziamento "del terrorismo e dei gruppi armati, quando le risorse libiche vengono spese per le armi e per assoldare dei mercenari che uccidono i libici".
Il presidente del Consiglio supremo degli sceicchi ha quindi ricordato che il controllo dei siti petroliferi viene trasferito all'LNA a condizione che vengano rispettate le richieste delle tribù e che in caso contrario si procederà ad un nuovo blocco.
In questo senso, al-Khaliq ha presentato cinque condizioni:
- l'apertura di un conto bancario per il trasferimento di introiti petroliferi e che sarà controllato da un fondo sovrano senza la partecipazione della Compagnia petrolifera nazionale libica (NOS) e della Banca Centrale Libica
- una giusta redistribuzione degli introiti tra le tre regioni della Libia, la Tripolitania, la Cirenaica e Fezzan
- il cambio al vertice del consiglio direttivo del NOS e della Banca Centrale a Tripoli
- la cessazione delle ostilità
- la formazione di un nuovo governo
Le tribù libiche
Le tribù libiche sono una delle tre maggiori forze politiche del Paese insieme al governo occidentale di Tripoli e a quello orientale di Tobruk/Bengazi. Esse sostengono il maresciallo Khalifa Haftar, comandante in capo dell'LNA.
I maggiori siti petroliferi libici passano continuamente di mano dalle forze di Tripoli a quelle di Haftar.
Lunedì il presidente al-Khaliq aveva riferito a Sputnik che l'LNA e le tribù avevano posto sotto controllo i siti petroliferi e i porti situati nella parte orientale e sudoccidentale del Paese.
Il controllo dei siti petroliferi
Lo scorso venerdì il capo ufficio stampa della Guardia di difesa dei siti petroliferi Ibrahim al-Faidi aveva reso noto che le forze dell'LNA, coadiuvate dall'aviazione, avevano dato il via alla cosiddetta "mezzaluna petrolifera", con delle pattuglie concentrate nelle zone petrolifere situate sulle coste libiche e nella parte orientale del Paese da Tobruk a As Sadr.
Lo scopo di tali pattuglie è quello di garantire la sicurezza dei siti petroliferi dagli attacchi dei gruppi armati. Al-Faidi ha quindi sottolineato che tali operazioni non interferiranno in alcun modo nel lavoro delle compagnie impegnate nei lavori di estrazione e raffinazione petrolifera.
LA GUERRA IN LIBIA
Dopo il rovesciamento e l'assassinio del leader libico Muammar Gheddafi nel 2011, la Libia ha praticamente smesso di funzionare come un singolo stato. Ora nel paese ci sono due governi: il parlamento eletto dal popolo si trova a est e a ovest, nella capitale Tripoli, il Governo di Accordo Nazionale, formato con il sostegno delle Nazioni Unite e dell'Unione europea.
Le autorità della parte orientale del paese operano indipendentemente da Tripoli e cooperano con l'esercito del maresciallo Khalifa Haftar.
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