Un funzionario di alto rango dell'amministrazione Trump, il quale ha preferito mantenere l'anonimato, ha rivelato al Miami Herald dei sospetti circa l'ingerenza di alcune persone legate al leader Venezuelano Nicolas Maduro nell'alimentare le proteste che hanno fatto seguito alla morte di George Floyd.
"Siamo a conoscenza dei tentativi di alcuni individui legati a dei nemici dell'America, tra cui il regime illegittimo del Venezuela di Nicolas Maduro per istigare il conflitto, aiutare a incitare la violenza e dividere gli americani sfruttando delle proteste pacifiche", ha spiegato il funzionario.
Ad una domanda sulle eventuali prove in possesso del governo americano, il funzionario ha dichiarato la propria impossibilità nel divulgare tali informazioni.
La scorsa settimana il senatore degli Stati Uniti Rick Scott, in un pezzo pubblicato sul quotidiano Diario Las Américas dal titolo "Radicali di sinistra latinoamericani si infiltrano nelle proteste negli USA", aveva avvertito a sua volta circa le infiltrazioni nelle proteste avvenute a Miami da parte di presunte personalità legate al governo venezuelano di Maduro.
Simili ipotesi, circa infiltrazioni da parte di presunti agenti venezuelani e cubani, erano apparse anche ieri sul blog "Primer Informe", tenuto da un ex giornalista di El Nuevo Herald, Casto Ocando.
La polizia di Miami si è astenuta dal fare commenti in relazione ad eventuali indagini in questo senso mentre l'FBI non ha né confermato né escluso l'esistenza delle stesse.
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