L'esplosione dell'epidemia di Covid-19 in America Latina ha alimentato la confusione in quegli Stati in cui il virus ha colpito con più vigore, come il Brasile, dove i radicali cambiamenti di metodologia nel conteggio dei morti e dei casi accertati, sono valsi al presidente Jair Bolsonaro l'accusa di manipolazione dei dati al ribasso.
Dopo la decisione di non comunicare più i dati aggregati, il ministero della Salute è finito nuovamente nella bufera.
La testata nazionale Folha de S. Paulo riporta di una comunicazione divergente di dati trasmessi sul portale dell'autorità sanitaria relativi al 7 giugno. In una prima battuta, il ministero della Salute aveva comunicato 1.382 decessi, dopo qualche ora ultra-dimezzati a "soli" 525.
Enormi incongruenze si sono verificate anche nella comunicazione dei nuovi positivi. Il ministero ha prima comunicato 12.581 casi, poi rettificati in 18.912 nuovi positivi nelle ultime 24 ore, con una differenza di 6.331 casi in più, rispetto al bollettino diramato un paio di ore prima.
Il mistero si infittisce se si tiene conto che un'altra autorità sanitaria brasiliana, il Conselho Nacional dos Secretarios da Saude (Conass) poche ore prima del primo bollettino del ministero della Salute, aveva comunicato 1.113 morti nelle ultime 24 ore.
Il ministero, dal canto suo, non ha spiegato in alcun modo la ragione di queste sostanziali differenze nel triste bilancio giornaliero delle vittime del Covid nel Paese amazzonico. Dinnanzi al silenzio del ministro della Salute ad interim, Eduardo Pazuello, il pubblico ministero federale ha presentato ricorso al Tribunale Supremo di Giustizia per verificare il caso dando 72 ore di tempo a Pazuello per fornire spiegazioni.
Caos anche in Cile
Numero dei decessi rivisto e corretto anche in Cile che si ritrova con oltre 600 decessi in più, dopo l'introduzione dei nuovi criteri di conteggio dei casi, conformi alle direttive Oms. Con il bollettino diramato domenica 7 giugno, sono stati comunicati 653 decessi in più, oltre ai 96 avvenuti nelle ultime 24 ore. Con le nuove vittime sale a 2.190 il totale dei decessi, su 134.000 casi confermati.
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