In precedenza, delle persone non identificate hanno ucciso a colpi di arma da fuoco il corrispondente dell'agenzia video Ruptly Nabil Hasan al-Quaety nello Yemen, vicino alla sua abitazione.
Oggi Margarita Simonyan ha comunicato che nello Yemen minacciano di uccidere il corrispondente di RT Arabic, Salah Al-Aklu. Lui e la sua famiglia saranno evacuati dopo aver ricevuto le minacce.
"Le minacce sono iniziate dopo che il suo amico e collega che collaborava con la nostra agenzia video Ruptly è stato ucciso a colpi d'arma da fuoco davanti la sua stessa casa qualche giorno fa in Yemen", ha scritto Simonyan.
"Grazie al ministero degli Esteri russo e al nostro ambasciatore in Yemen, che ci aiutano ad evacuare urgentemente il giornalista e la sua famiglia", ha aggiunto.
Assassinio di Nabil Hasan al-Quaety
Centinaia di persone in lutto si sono radunate oggi ad Aden per partecipare al funerale dell'inviato al-Quaety, mostrando i suoi ritratti e descrivendolo come un "martire".
I sospettati esecutori del suo omicidio non sono stati arrestati.
Al-Quaety, 34 anni, è stato ucciso a colpi di arma da fuoco davanti l'ingresso della sua casa martedì; sono sopravvissuti la moglie incinta e gli altri tre figli. Seguiva la guerra in Yemen dal 2015.
Mercoledì scorso il Comitato per la protezione dei giornalisti ha chiesto un'indagine approfondita sulla morte di al-Quaety e ha chiesto giustizia per i suoi assassini.
La città portuale yemenita di Aden è controllata da militanti fedeli al Consiglio di Transizione Meridionale, che cerca di ripristinare lo Stato dello Yemen meridionale, che cessò di esistere nel 1990 quando il paese si unificò. Questa forza combatte contro le forze governative appoggiate dai sauditi di Abdrabbuh Mansur Hadi, contro cui combattono anche le milizie dei ribelli sciiti Houthi.
I giornalisti di RT Arabic sono spesso a rischio coprendo i numerosi conflitti in tutto il Medio Oriente. A gennaio il corrispondente Wafa Shabrouney è stato gravemente ferito ed evacuato presso la clinica dell'Accademia militare di San Pietroburgo mentre seguiva i combattimenti nella provincia siriana di Idlib.
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