Un bambino di nove anni è morto a Marsiglia, in Francia, per la sindrome di Kawasaki, un raro disturbo infiammatorio la cui frequenza sarebbe aumentata durante l'epidemia di coronavirus, secondo quanto hanno rilevato i medici.
Secondo quanto riporta la stampa francese, il bambino è deceduto per danno neurologico legato all'arresto cardiaco, dovuto alla sindrome infiammatoria. Sarebbe entrato a contatto con il coronavirus senza però manifestarne i sintomi.
E' la seconda vittima in Europa, dopo che negli scorsi giorni un 14enne è morto per la stessa sindrome a Londra. Il ragazzino era risultato positivo al Sars-Cov-2.
La settimana scorsa, invece, era rimasto vittima della malattia infiammatoria un bambino di 5 anni nello stato di New York. Ne aveva comunicato il decesso il governatore dello stato, Andrew Cuomo. In totale sono tre i bambini morti a causa di questa malattia in Usa.
There have been 73 reported cases in NY of children getting severely ill with symptoms similar to Kawasaki disease and toxic shock-like syndrome.
— Andrew Cuomo (@NYGovCuomo) May 8, 2020
On Thursday, a 5-year-old boy passed away from these complications, believed to be caused by COVID-19.
DOH is investigating.
L'allarme dell'Oms
Questo venerdì l'Organizzazione Mondiale della Salute ha avvisato di un possibile collegamento tra Covid-19 e sindrome di Kawasaki e chiede ai medici di raccogliere meticolosamente i dati per verificare il presunto legame con il nuovo coronavirus.
La sindrome di Kawasaki è una malattia infiammatoria simile alla vasculite, scoperta circa 50 anni fa. Provoca una sintomatologia tipica che include febbre, eruzione cutanea, arrossamento degli occhi, e labbra e bocca secca o amara. La sua incidenza sinora era stata registrata fra bambini con età inferiore ai cinque anni. E' provocata da un agente infettivo e non si esclude che anche la famiglia dei coronavirus possa esserne la causa.
A rilevare una più alta frequenza in concomitanza con il Covid-19 sono stati i medici di Bergamo e di Londra a fine aprile. Sinora l'esito fatale era considerato un evento raro.
Per il professor Angelo Ravelli, direttore della Clinica Pediatrica del Gaslini, ci sono pochi dubbi sul legame tra coronavirus e Kawasaki.
"Dal punto di vista epidemiologico - spiega il professore in un'intervista rilasciata a Sputnik Italia - e visto che in due mesi viene osservato un'incidenza di 30 volte superiore rispetto agli ultimi 5 anni, è chiaro che c’è il rapporto tra il coronavirus e la Kawasaki. Per esempio, a Bergamo, che è stato l’epicentro del Covid-19 in Italia, è stato un vero e proprio “boom” dei casi. In più, una buona parte di bambini sono stati positivi al tampone o alla sierologia".
Il legame potrebbe non essere diretto "ma è possibile - prosegue Ravelli - che sia la reazione di difesa dell’organismo contro questo coronavirus. Come dimostrano i dati inglesi, c’è un mese di differenza tra i primi casi del Covid-19 e i primi casi della Kawasaki-Covid".
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