Lavrov ha inoltre ricordato che al Forum sull'Olocausto di gennaio, il vicepresidente americano Mike Pence, parlando della liberazione di Auschwitz, non ha nemmeno menzionato i soldati sovietici.
"Ad essere onesti, non sorprende quando si sentono cose del genere, non perché sospettiamo che un particolare politico americano oscuri deliberatamente la storia: è frutto del lavoro sulla coscienza pubblica, compresi i politici, a quanto pare. Non hanno sviluppato l'immunità da quello che la propaganda diffonde, cercando di mettere i nazisti e quelli che hanno liberato l'Europa sullo stesso piano, cercando di ritenere l'Unione Sovietica ugualmente responsabile con la Germania di Hitler per lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale", ha detto Lavrov a seguito di una riunione in videoconferenza del Consiglio dei ministri degli Esteri dei Paesi Csi.
Allo stesso tempo il capo della diplomazia russa ha definito disdicevole il fatto che la Casa Bianca non abbia menzionato l'Urss tra i vincitori della Seconda Guerra Mondiale.
"Certo, è una vicenda deplorevole, soprattutto dopo che un paio di settimane fa, alla fine di aprile, in occasione del 75° anniversario dell'incontro sull'Elba, i presidenti Putin e Trump avevano adottato una dichiarazione comune, in cui erano esplicitate le principali valutazioni sulla vittoria e sul contributo di questo successo che ha apportato al moderno ordine mondiale, e dove è stata sottolineata la necessità di continuare relazioni così strette e alleate per far fronte alle attuali minacce che oggi hanno un carattere transfrontaliero, non conoscendo confini", ha detto.
In precedenza negli account social della Casa Bianca sono apparsi post in cui solo gli Stati Uniti e la Gran Bretagna erano indicati come vincitori del nazismo, mentre l'Unione Sovietica non veniva menzionata in alcun modo. Il ministero degli Esteri russo ha affermato in precedenza di voler discutere seriamente con i funzionari di Washington sulle distorsioni degli Stati Uniti in merito alla sconfitta del nazismo e al ruolo dell'Urss nella Seconda Guerra Mondiale.
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