La situazione al confine tra la Turchia e la Grecia è deteriorata dopo la decisione di Ankara di “aprire le porte dell’Europa ai rifugiati”. Dopo l’escalation delle tensioni nella provincia siriana Idlib, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha affermato che il Paese non è più in grado di trattenere i flussi dei migranti.
“Il ministro degli Interni della Repubblica di Polonia Mariusz Kaminski ha dichiarato la disponibilità di inviare in Grecia 100 guardie di frontiera e 100 poliziotti polacchi come supporto per i servizi locali al confine greco turco”, riferisce il comunicato.
Minister Spraw Wewnętrznych i Administracji RP M. Kamiński zadeklarował gotowość wysłania do Grecji 100 polskich strażników granicznych i 100 policjantów jako wsparcie dla lokalnych służb na granicy grecko-tureckiej. pic.twitter.com/0dVZ1hshmq
— PLinGreece (@PLinGreece) March 12, 2020
L’intenzione di schierare l’esercito per contrastare l’ingresso clandestino ai rifugiati è stata già espressa da Serbia e Bulgaria.
Lo scorso 6 marzo il presidente turco Erdogan ha avuto un colloquio telefonico con il cancelliere tedesco Angela Merkel, in cui ha accennato la necessità di rivedere gli accordi sui rifugiati ed ha accusato la la Grecia del mancato rispetto dei diritti dei rifugiati e di violazione delle norme internazionali sull'accoglienza dei migranti.
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