Nel mezzo dello scandalo provocato dalla rinuncia di Benjamin Griveaux, Le Monde sostiene che oltre ai video e ai messaggi già pubblicati, i suoi avversari siano in possesso di altro materiale e che il politico ne è al corrente.
Secondo il giornale, è per "evitare un lento supplizio" che l'ex candidato sindaco di Parigi ha rinunciato a partecipare alle consultazioni elettorali, nonostante il segretario generale dell'Eliseo, Alexis Kohler, e il consigliere Philippe Grangeon ritenessero che avrebbe potuto continuare la sua campagna, e che il Presidente lo avrebbe sostenuto.
Del resto, Benjamin Griveaux aveva già capito, anche prima della diffusione dei video hot, che il suo indice di popolarità era basso.
Benjamin Griveaux e non solo
Piotr Pavlenski aveva spiegato su BFM TV che si trattava solo di un inizio e che sarebbero seguiti altri video riguardanti altri politici. Tuttavia il sito che ha ospitato i video compromettenti è inaccessibile dal 14 febbraio.
Nel frattempo, Piotr Pavlenski e il suo partner francese sono sotto custodia della polizia domenica 16 febbraio, nell'ambito dell'inchiesta sui video, ha annunciato l'accusa.
La portavoce del governo Sibeth Ndiaye afferma che Piotr Pavlenski "potrebbe essere stato aiutato", ma sottolinea anche che "l'inchiesta è appena iniziata" e che è ancora troppo presto per dire che si tratta di una manipolazione politica.
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