Conto alla rovescia per Solar Orbiter, la sonda dell'Agenzia Spaziale Europea che studierà la superficie esterna del Sole da una distanza inferiore a quella di Mercurio. Il razzo Atlas V con a bordo Solar Orbiter è sulla rampa di lancio della base di Cape Caraveral, pronto ad andare in orbita alle 5:03 di lunedì 10 febbraio, ora italiana.
Solar Orbiter catturerà le prime immagini in assoluto delle regioni polari del Sole, che metteranno gli scienziati in grado di studiare i cicli e le tempeste solari, il campo magnetico e il cosiddetto vento solare.
La missione è guidata dall'ESA, ma vede anche un forte partecipazione della NASA. Sarà la prima volta che una sonda terrestre potrà osservare il sole a una distanza di 0,28 Unità Astronomiche (UA), che equivale al 28% della distanza media Terra-Sole. In termini terrestri si tratta della distanza "ravvicinata" di circa 42 milioni di Km, che la sonda ESA raggiungerà in due anni.
Lo scudo termico
Uno dei principali problemi della sonda Esa sarà quello della resistenza al calore dell'astro. Per questa ragione è stata dotata di uno scudo termico (HS) progettato da Airbus Defence and Space. L'Heat Schield permetterà alla sonda di resistere a temperature sino a a 571 gradi Celsius o 970 gradi Fahrenheit.
L'Italia, con OHB, ha partecipato assieme a Thales Alenia Space, alla realizzazione di Metis, un coronografo progettato per fornire le immagini della corona solare sia in luce visibile polarizzata, sia in ultravioletto. Metis, finanziato dall'Agenia Spaziale Italiana, permetterà di studiare le componenti del plasma della corona e del vento solare.
Gli strumenti con cui è equipaggiato Solar Orbiter permetteranno rilevazioni e osservazioni mai eseguite sino ad ora.
Have you met #SolarOrbiter, our new exciting mission to investigate the #Sun up close?
— ESA's Solar Orbiter (@ESASolarOrbiter) February 8, 2020
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Check out our interactive #media kit to help you get ready for launch on 9/10 February!
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Secondo gli scienziati della Nasa, grazie alle favorevoli condizioni metereologiche, il lancio ha una provabilità di successo dell'80%.
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