"Le accuse secondo cui le truppe sovietiche hanno ritardato deliberatamente la liberazione di Varsavia o Auschwitz sono speculazioni irresponsabili di dilettanti o persone che distorcono deliberatamente la storia. Oltre 600mila soldati e ufficiali sovietici hanno dato la vita per la liberazione della Polonia. Nella Polonia moderna negano che i nostri soldati hanno liberato questo Paese, vengono loro negati gli onori militari: sembra che vorrebbero che i nostri soldati su questa terra morissero ancora di più", ha affermato l'ambasciatore.
"Per quanto riguarda il campo di sterminio di Auschwitz, i soldati sovietici non sapevano della sua esistenza fino al momento in cui entrarono nel suo territorio e videro quello che avveniva lì", ha sottolineato.
In precedenza il premier polacco Mateusz Morawiecki aveva accusato la Russia di aver tentato di falsificare la storia ed ha sostenuto che il campo di concentramento di Auschwitz sarebbe potuto essere liberato sei mesi prima, ma "l'esercito sovietico si era fermato a 200 chilometri da Auschwitz e pertanto l'attacco era stato ritardato".
La disputa storica tra Mosca e Varsavia
Le autorità russe hanno ripetutamente affermato che alcuni Paesi europei stanno cercando di riscrivere la storia.
A metà dicembre Vladimir Putin aveva dichiarato che la Russia possiede documenti che confermano i negoziati di diversi Paesi europei, tra cui la Polonia, con la Germania nazista.
Il presidente aveva inoltre ricordato che l'ambasciatore polacco nel Terzo Reich aveva promesso di erigere un monumento ad Adolf Hitler per i propositi del Führer di deportare gli ebrei polacchi in Africa.
Secondo i politici russi, l'Europa non è ancora pronta a riconoscere questa parte della sua storia.
Le parole di Putin hanno provocato l'indignazione tra le autorità polacche, che a loro volta cercano di incolpare l'Unione Sovietica dell'inizio della guerra riferendosi al patto Molotov-Ribbentrop.
Inoltre il viceministro degli Esteri polacco Pawel Jablonski in un'intervista a Radio Zet aveva annunciato il diritto "incondizionato" di Varsavia per chiedere i risarcimenti alla Russia per i danni causati durante la Seconda Guerra Mondiale.
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