L'applicazione FaceApp potrebbe rappresentare una potenziale minaccia di controspionaggio. Ad affermarlo è una lettera ufficiale inviata al leader dei senatori democratici, Chuck Schumer.
La famosa piattaforma di fotoritocco FaceApp aveva debuttato nel 2017 ed è esplosa in popolarità quest'estate quando gli influencer dei social media hanno inondato i feed di selfie che hanno usato i filtri dell'app per modificare la loro età o sesso, di solito con effetto esilarante. Per un certo periodo è stata anche l'app gratuita più popolare sia nell'Apple Store che in Google Play.
A luglio, Schumer ha inviato una lettera ai capi dell'FBI e della Federal Trade Commission (FTC) affermando che FaceApp potrebbe minacciare la sicurezza nazionale degli Stati Uniti e ha chiesto loro di agire in tal senso. Secondo il senatore, qualsiasi foto scattata dall'applicazione potrebbe essere utilizzata in futuro senza il consenso dell'utente.
In una lettera di risposta al senatore, l'FBI conferma la preoccupazione, la quale sarebbe parzialmente correlata a "meccanismi legali che consentono al Governo russo di accedere ai dati all'interno del Paese". In particolare, l'ufficio afferma che le autorità russe presumibilmente "potrebbero ricevere nelle proprie reti l'accesso remoto a tutti i dati sensibili" senza richiedere l'accesso da parte dei fornitori.
The FBI just responded to me about #FaceApp.
— Chuck Schumer (@SenSchumer) December 3, 2019
They warned that any app developed in Russia is a potential counterintelligence threat.
Americans should be careful downloading apps developed in foreign countries that are known adversaries. pic.twitter.com/KHAZFIr1AB
L'FBI chiama ad esempio di tali applicazioni proprio FaceApp, sviluppato dalla società russa Wireless Lab.
A luglio tuttavia la Wireless Lab aveva negato le richieste di trasferimento di dati a terzi, aggiungendo che l'applicazione esegue la maggior parte delle elaborazione delle foto nel cloud, caricando solo la foto selezionata dall'utente ed eliminandole dopo 48 ore.
Sergey Zheleznyak, membro della commissione per gli affari esteri della Duma di Stato, ha affermato che FaceApp è sicuro per gli utenti e che le accuse del senatore degli Stati Uniti non sarebbero altro che l’ennesimo pretesto per accusare la Russia.
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