Sembra la trama di inizio di un film d'avventura, la vicenda dei ricercatori francesi rimasti bloccati da oramai due settimane in Antartide. La rompighiaccio Astrolabio avrebbe dovuto consegnare rifornimenti e portare il nuovo gruppo di ricercatori per dare il cambio a quelli rimasti per tutto il periodo del lungo inverno australe nella stazione di ricerca di Dumont d'Urville, sull’isola proprio di fronte al continente, ma qualcosa è andato storto. Il 15 novembre il Polar Institute francese ha annuciato che l'elica della nave era stata danneggiata.
"Nel ghiaccio non devi correre rischi con la sicurezza dei passeggeri e dell'equipaggio", ha dichiarato la capitana Celine Tuccelli alla ABC News Australia questa settimana. Un totale di 42 ricercatori sono rimasti così bloccati, in una situazione che il leader della missione francese a Dumont d'Urville, Alain Quivoron, ha dichiarato allo stesso media australiano "frustrante".
"La maggior parte dei membri più giovani della missione sarebbe stata anche disposta a rimanere più a lungo, ma i più anziani trovano la situazione quantomeno incresciosa e preferirebbero decisamente tornare alle loro famiglie", ha detto Quivoron.
Soccorsi in arrivo dall'Australia
La scorsa settimana, il Governo australiano si è impegnato a inviare una sua rompighiaccio a Dumont d'Urville per prelevare i ricercatori e portare rifornimenti che serviranno anche per la base di ricerca italo-francese ‘Concordia’ che si trova all’interno del plateau antartico.
Suite à l'avarie sur l’Astrolabe, l’Institut polaire et l’Australie s’associent. L' @AusAntarctic met à disposition son navire polaire l’Aurora Australis pour ravitailler en Antarctique les stations de recherche Dumont d’Urville et Concordia. https://t.co/Efj9jfHl0L ©Wendy Pyper pic.twitter.com/CLWMsCd6Wl
— Institut polaire français (@_IPEV) November 21, 2019
"C'è un grande spirito di cooperazione e supporto tra le nazioni che lavorano in Antartide e siamo molto felici di poter aiutare i nostri colleghi francesi quando necessario", ha dichiarato il direttore della divisione antartica australiana Kim Ellis in una nota.
Se da una parte i ricercatori rimasti bloccati sono impazienti di tornare, dall’altra quelli che devono sostituirli per iniziare la nuova missione sono impazienti di partire per il loro turno di avventura antartica. Il meteorologo francese François Gourand ha celebrato la notizia su Twitter e sul suo blog ed ha espresso il suo sollievo per il fatto che la sua missione potrà ora avere inizio.
🇦🇶L'heure du grand départ pour le retour à Dumont d'Urville #TerreAdelie #Antarctique , est venue ! Vous pourrez me suivre dans les prochains mois sur mon blog https://t.co/3hsPsv11at ainsi que sur ce compte Twitter. A bientôt ! 🐧 pic.twitter.com/8HmzVXtsN9
— François Gourand (@FGourand) November 28, 2019
Il direttore dell'Istituto polare francese Jerome Chappellaz ha elogiato la decisione, rilevando che senza l'intervento dei soccorritori australiani, "mantenere in funzione le nostre stazioni di ricerca e continuare le ricerche scientifiche sarebbe stato estremamente difficile".
L’Aurora Australis però, la rompighiaccio incaricata della missione, arriverà a Hobart, in Tasmania, non prima della fine del mese e solo successivamente potrà spingersi a sud per riportare a casa i ricercatori. L’avventura / disavventura dei ricercatori francesi non è quindi ancora finita.
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