Torna sotto i riflettori il regista Roman Polanski ma non per un suo film. Una donna francese, infatti, lo ha accusato di averla violentata in una stazione sciistica svizzera quando lei era adolescente.
Il nome della donna è Valentine Monnier, ed ha raccontato la sua verità al quotidiano Le Parisien. Il presunto stupro sarebbe avvenuto quando la donna aveva 18 anni, nello chalet di Polanski a Gstaad una piccola località di Saanen nel Canton Berna.
Valentine era una modella che lavorava a New York e racconta che non aveva legami di alcun tipo con il regista premio oscar, né sentimentali, né professionali.
L’ex modella ha affermato che il presunto stupro è stato “estremamente violento”.
Questo è solo una delle ultime accuse mosse contro Roman Polanski, che nel 1978 fuggì dagli Stati Uniti per rifugiarsi in Francia dove aveva commesso uno stupro ai danni di una ragazzina di 13 anni.
Gli Stati Uniti più volte hanno tentato di estradarlo, ma non è mai stata concessa l’estradizione. Da allora Polanski è un fuggitivo per il sistema giudiziario statunitense.
Alle accuse replica l’avvocato di Polanski, Herve Temime, il quale riporta che il regista nega ogni addebito, e aggiunge che le accuse “risalgono a 45 anni fa e non sono mai state denunciate alle autorità giudiziarie”.
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