L'Ufficio di polizia europeo (Europol) ha annunciato lo smantellamento di un sistema di produzione e commercio illecito del tabacco su vasta scala che era in funzione in alcuni paesi europei. L’Europol, così come l’Eurojust e l’Ufficio europeo per la lotta antifrode hanno operato insieme alle autorità di sette paesi durante le azioni contro il gruppo criminale internazionale.
“In totale sono state eseguite 29 perquisizioni in Belgio, Regno Unito, Italia, Paesi Bassi e Polonia”, riferisce l’Europol in una nota.
“Sono state arrestate 18 persone di nazionalità diverse che risultano sospettate di riciclaggio di denaro, commercio illecito di sigarette e deposito di circa 670.000 chili di tabacco”, si afferma nella nota.
Il danno derivante dalle attività dei criminali per le autorità fiscali ammonta almeno a 70 milioni di euro.
Secondo gli inquierenti, il gruppo criminale internazionale acquistava il tabacco in Italia per poi organizzare la produzione illegale. I criminali avevano anche stipulato dei contratti per la vendita di prodotti finali e si occupavano di acquisto, vendita e riparazione delle attrezzature necessarie. Nel corso dell’operazione è stata smantellata la fabbricazione illecita di sigarette in Polonia, Repubblica Ceca e Paesi Bassi.
🚭 18 arrested today for the illegal trade & storage of +670 000 kgs of tobacco with support of #Europol, @Eurojust and @OLAFPress.
— Europol (@Europol) October 28, 2019
Over 250 law enforcement officers took part in this action day in 🇳🇱 🇮🇹 🇬🇧 🇵🇱 🇧🇪
Read about it here: https://t.co/kgrp7B4d7A pic.twitter.com/XQyuRNBUau
Più di 250 effettivi tra poliziotti, finanzieri e ispettori doganali sono stati coinvolti nella giornata d'azione in Olanda, Italia, Regno Unito, Polonia e Belgio. Inoltre, come osserva la nota dell’Europol, parte attiva all'operazione è stata presa anche da Romania e Cipro.
Nel mese di settembre le forze di polizia di sei paesi UE, tra cui era presente anche l'Italia, in coordinazione con l’Europol e l’Eurojust hanno effettuato una maxi-operazione contro le tv pirata. Il primo frutto degli sforzi delle autorità europei è stato il sequestro della piattaforma 'Xtream Codes', che ha tolto in tal modo l'accesso alla tv illegale a 700mila spettatori.
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