Marte ha un'atmosfera così sottile da non riuscire a proteggere il pianeta dalle radiazioni solari o a trattenere troppo calore. Per l'assenza di ossigeno e acqua liquida, è un posto talmente inospitale da rappresentare una sfida per futuri coloni. L'astronauta e fisiologo, James Pawelczyk in un'intervista con Daily Express ritiene che per i terrestri, sopravvivere sul pianeta rosso richiederebbe sicuramente soluzioni poco ortodosse.
“Una volta usciti dalla cintura di Van Allen, il campo magnetico intorno ala Terra, saremmo esposti a radiazioni troppo potenti per noi”, ha spiegato.
Il giubbotto di protezione anti-radiazioni
“Gli esploratori – ha continuato ancora Pawelczyk – sono ben consapevoli dei pericolosi effetti delle radiazioni spaziali che causano danni al cervello e in ogni caso metterebbero a repentaglio una missione su Marte. La Nasa testerà contro le radiazioni un nuovissimo giubbotto di protezione in polietilene indossato da due manichini. Si sta anche considerando l'ipotesi di una schermatura arricchita di idrogeno sul veicolo spaziale”.
Con l'attuale livello di tecnologia però è molto improbabile che gli umani possano alterare l'atmosfera di Marte, cento volte più sottile di quella terrestre e costituita principalmente da anidride carbonica.
“Rendere Marte simile alla Terra – conclude il fisiologo – è assolutamente irrealistico”. Una possibilità potrebbe darla vivere sei o sette piedi sotto la crosta del pianeta.
“Sappiamo che c'è molta acqua su Marte ma non sappiamo che forma abbia e come utilizzarla per ricavarne ossigeno”.
Forse la prima missione umana nel 2030
“Magari – dice quasi scherzando – combinandola col CO2 potremmo produrre del carburante senza portarcelo da casa”.
Secondo Mars Express, un'orbita di ricerca dell'Agenzia spaziale europea, segni della presenza di acqua sul pianeta sarebbero stati trovati ma non è stato stabilito se si trattasse di liquido, ghiaccio o vapore. La Nasa ha in programma di inviare la prima missione umana su Marte nel 2030: non è da escludere che i primi umani possano scendere sul pianeta rosso già nel 2033.
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