Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha avvertito giovedì che Ankara potrebbe consentire ai rifugiati siriani di attraversare le frontiere per i paesi europei se non riceverà supporto internazionale per la questione dei migranti.
"Saremo costretti ad aprire le porte. Non possiamo essere costretti a gestire il peso da soli", ha detto.
Nel suo discorso, il presidente turco ha ribadito la sua determinazione a stabilire una "zona sicura" nel nord-est della Siria insieme agli Stati Uniti entro la fine di settembre, rilevando tuttavia che Ankara era pronta ad agire da sola, se necessario.
Erdogan ha dichiarato la scorsa settimana che la Turchia non tollerà alcun ritardo nella creazione di una "zona sicura" in Siria e avrebbe avviato la propria operazione nel nord del paese se i negoziati con gli Stati Uniti non avessero prodotto risultati.
L’accordo sui rifugiati
Il 7 agosto, Ankara e Washington hanno concordato di creare una zona sicura a est del fiume Eufrate che fungesse da zona cuscinetto tra il confine turco e le aree siriane controllate dalle milizie curde appoggiate dagli USA, che la Turchia considera terroristi.
Dallo scoppio della guerra siriana nel 2011, la Turchia ha ospitato circa 4 milioni di profughi siriani. Secondo le autorità migratorie locali ad aprile oltre 3.600 rifugiati siriani sono tornati a casa dalla Turchia dall'inizio del 2019.
Nel marzo 2016, l'UE e la Turchia hanno raggiunto un accordo per adottare misure più severe contro i trafficanti di esseri umani e fermare la migrazione illegale attraverso il Mar Egeo, con Bruxelles che ha stanziato 6 miliardi di euro (circa 6,6 miliardi di dollari) per aiutare la Turchia a far fronte ai milioni di rifugiati nel paese.
All'inizio del 2019, Erdogan ha criticato fortemente l'UE per non aver rispettato l'accordo e ha affermato che la Turchia ha speso $35 miliardi per ospitare circa 4 milioni di rifugiati. A luglio, la Commissione europea ha adottato una nuova serie di misure di assistenza di 1,41 miliardi di euro (1,5 miliardi di dollari) per garantire il sostegno dell'UE ai rifugiati e alle comunità ospitanti in Turchia.
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