Oggi sarà una giornata decisiva per le consultazioni al Quirinale per la risoluzione della crisi di governo. Al Colle sono attesi oggi i partiti principali: Fratelli d’Italia, il Partito Democratico, Forza Italia, Movimento Cinque Stelle e Lega.
La soluzione alla crisi dovrà essere indicata dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ieri il leader del Pd Zingaretti ha aperto a una possibile trattativa con i Cinque Stelle proponendo un programma in 5 punti chiedendo grande discontinuità rispetto al passato. Salvini attacca: esecutivo contro la Lega.
Oggi inizia il secondo giorno di consultazioni al Quirinale con i partiti maggioritari italiani. Aprono le consultazioni alle ore 10 i gruppi parlamentari di "Fratelli d'Italia" del Senato e della Camera dei deputati.
Fratelli d'Italia
Alle 10:00 sono iniziate le consultazioni del leader di Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni.
La Meloni ha affermato il suo sostegno all’idea di andare al voto definendo le elezioni “l'unico esito possibile, rispettoso dell'Italia, dei suoi interessi, del suo popolo e della Costituzione".
"Diciamo no a un governo che ha la maggioranza in Parlamento ma non tra i cittadini: sarebbe irrispettoso della volontà popolare e della nostra democrazia". "L'unico modo che abbiamo per un governo stabile è andare a votare: tutto il resto durerà solo qualche mese: gente che fino a ieri si insultava oggi non può andare d'accordo".

"La verità è che Mattarella è costretto a scegliere tra due diverse prescrizioni costituzionali: quella che chiede di verificare se esista una nuova maggioranza e quella che dice che la sovranità appartiene al popolo: e questa prescrizione è tra le più vincolanti della nostra Costituzione", ha affermato la Meloni concludendo la consultazione di Fratelli d’Italia.
Partito Democratico
A Fdi è seguito il Pd alle 11:00. Al termine delle consultazioni Nicola Zingaretti ha dichiarato:
“Abbiamo espresso al presidente della Repubblica la disponibilità a verificare la formazione di una diversa maggioranza per dare vita a un governo di discontinuità sul piano programmatico".

Zingaretti ha continuato dichiarando che il suo partito ritiene “utile” costituire un “governo di svolta” per il quale “abbiamo indicato i primi non negoziabili principi” tra i quali il più importante è la cosiddetta “vocazione europeista” dell’Italia.
Non vogliamo un governo a qualsiasi costo, ma un governo di svolta, con un'ampia maggioranza. Se non dovessero sussistere queste condizioni, lo sbocco sarebbe il voto, a cui il @pdnetwork è pronto #consultazioni
— Nicola Zingaretti (@nzingaretti) August 22, 2019
I renziani hanno reagito con “sconcerto” ai tre punti non negoziabili di un possibile accordo con il Movimento Cinque Stelle.
Inizialmente le condizioni poste dal segretario del Pd Nicola Zingaretti erano cinque e si sono tradotte in tre punti fondamentali: la manovra economica da concordare nei minimi dettagli e nel segno dell’equità; una diversa politica migratoria con l’abolizione dei due decreti Sicurezza di Salvini; infine un 'no' al taglio dei parlamentari previsto dalla riforma Fraccaro.
Forza Italia
Le consultazioni di Forza Italia con il presidente della Repubblica Mattarella sono iniziate alle 12.
Al termine dei colloqui Berlusconi ha dichiarato, riferendosi chiaramente all'imminente manovra economica da approvare in autunno,"provo una grande preoccupazione per la crisi di governo, aperta in un momento delicato della nostra nazione".
Abbiamo manifestato al Capo dello Stato la nostra preoccupazione per questa crisi di governo.
— Silvio Berlusconi (@berlusconi) August 22, 2019
È una crisi grave perché si aperta in un momento delicato per la Repubblica, che dovrà affrontare a breve una manovra economica particolarmente pesante, di almeno 30 miliardi. pic.twitter.com/Rr38H75sAQ
"Un governo non può nascere in laboratorio né può funzionare sulla base di un contratto. Forza Italia dice no a maggioranze improvvisate", ha continuato Berlusconi definendo pericoloso un governo "sbilanciato a sinistra" che potrebbe "imporre una patrimoniale".

"Noi siamo per un esecutivo di centrodestra, con una vocazione atlantica ed europeista. Qualora non si trovi una maggioranza di centrodestra in Parlamento la via maestra sono le elezioni anticipate", ha chiosato il leader di Forza Italia.
LEGA
Presentatosi ai giornalisti, il leader della Lega ha espresso soddisfazione per l'incontro con il capo di Stato ed ha sottolineato l'unità e la compattezza del suo gruppo parlamentare oltre al fatto che al Paese non serve un governo litigioso, indicando nelle elezioni l'unica via d'uscita dalla crisi percorribile.
"Bella discussione, sono contento di essere a capo di una forza compatta. Abbiamo scelto di portare nelle case degli italiani le cose che non vanno, qualche anno fa sarebbero rimaste nelle stanze segrete. L'Italia non può permettersi di perdere tempo, con un governo che litiga".
Matteo Salvini vede la ricerca di un accordo tra gli ex alleati dei Cinque Stelle ed il Partito Democratico non utile al Paese, ma esclusivamente contro la Lega secondo uno schema da vecchia politica, lasciando allo stesso tempo più di uno spiraglio nei confronti degli ex alleati, alcuni dei quali "pronti ad una manovra economica espansiva e coraggiosa".

"Un accordo contro, tra Pd e M5S, è la vecchia politica. Io non penso che l'Italia abbia bisogno di un "governo contro". Se poi qualcuno mi dice "ragioniamo perché i "no" diventano "si", miglioriamo la squadra, diamoci un obiettivo, facciamo qualcosa "non contro" ma "per", io l'ho sempre detto, sono una persona concreta, non porto rancore guardo avanti, non indietro".
M5S
Con la delegazione del Movimento Cinque Stelle si sono concluse le consultazioni dal capo di Stato dopo le dimissioni del premier Conte.
Si è presentato il leader dei 5 Stelle Luigi Di Maio dai giornalisti dopo i colloqui con il presidente Mattarella.

Ha esordito ringraziando Mattarella per il suo operato e commentando l'effetto della crisi di governo, paventando il rischio di una recessione economica come nel 2008.
"Ringraziamo Sergio Mattarella per il suo operato. La crisi ha fatto piombare nell'incertezza milioni di italiani, il governo non ha approvato alcune misure per salvare il lavoro per molte persone, quota 100 e reddito di cittadinanza rischiano di saltare a fine anno. Qui si rischia di riportare il paese alla crisi del 2008 e non è giusto che a pagare la crisi siano i cittadini italiani."
Ha poi esposto i punti per cui il M5s è pronto a battersi per portare fino in fondo in questo Parlamento, dove nonostante tutto il movimento detiene ancora la maggioranza relativa.
A termine delle consultazioni il Quirinale ha fatto sapere che Mattarella si prenderà qualche ora per decidere. Renderà nota la sua decisione in serata alle 20.
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