L’aereo con la delegazione russa e i giornalisti incaricati della copertura mediatica degli incontri tra Putin e Macron nel sud della Francia è stato avvicinato ieri sui cieli sopra Ginevra da due caccia militari svizzeri.
A bordo erano presenti, oltre al Presidente Putin, l’assistente del Presidente Yuri Ushakov, il Segretario stampa Dmitry Peskov nonché un pool di giornalisti del Cremlino incaricati di seguire i colloqui.
Dopo l'atterraggio, Dmitry Peskov ha commentato l’episodio:
"Non è la prima volta che succede. Non è niente di male. Abbiamo inviato una nota e le autorità svizzere hanno risposto che è stata una sorte di atto di ospitalità”.
A sua volta, il rappresentante della Swiss Air Force, Dolphin Alman, ha riferito ai media russi che scortare aerei di stato con i caccia sarebbe una "procedura di polizia aerea di routine".
Ha aggiunto che tali voli avvengono regolarmente e non dipendono dal Paese di appartenenza dell'aereo. In particolare, viene verificato se l'aeromobile è registrato. L'aeronautica svizzera controlla da 300 a 400 aeromobili provenienti da paesi terzi all'anno, secondo questa fonte.
Una settimana fa (13 agosto) un caccia F-18 aveva cercato di avvicinarsi all’aereo del Ministro della Difesa russo Sergey Shoygu sopra le acque internazionali del Mar Baltico. Il successivo allontanamento di questo da parte di un Su-27 della scorta russa aveva poi a sua volta provocato le proteste della NATO che aveva definito “non sicure” le manovre di quest’ultimo.
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