Occupare una nicchia
Il 18 luglio Sergey Chemezov, direttore della società statale Rostekh, ha dichiarato che la Russia è pronta a vendere alla Turchia i caccia multiruolo Su-35 qualora Ankara esprima questo desiderio. Quello stesso giorno Frants Klintsevich, membro della commissione del Consiglio della Federazione per la sicurezza e la difesa, in un’intervista a Sputnik ha espresso la sua opinione per cui la Turchia accetterà l’accordo. Ha sottolineato che i caccia russi sono decine di volte più convenienti degli F-35 americani senza però perdere lato qualità.
Vi sono anche altri fattori. Il presidente statunitense Donald Trump commentando le forniture alla Turchia dei sistemi missilistici russi S-400 ha dichiarato che Ankara non potrà più contare sulle forniture dei caccia di quinta generazione F-35. Il Ministero degli Esteri turco, a sua volta, ha definito tale decisione un passo unilaterale e illecito che infligge un danno irreparabile ai rapporti strategici tra i due Paesi. Al momento Washington sta cercando in maniera tempestiva altri fornitori di componentistica per caccia che prima veniva prodotta in Turchia. I piloti turchi addestrati sugli F-35 negli USA sono tornati a casa. La Russia si è affrettata a colmare questa nicchia ora libera.
“La proposta russa di acquisto di caccia non era inaspettata”, ha affermato Mehmet Seyfettin Erol, direttore del Centro di ricerca sulle crisi politiche (ANKASAM). “Tale proposta non farà che rafforzare il partenariato strategico tra Turchia e Russia dopo la conclusione dell’accordo sugli S-400. Questo tema era stato sollevato anche in passato quando ancora non si parlava di Su-35, ma di Su-57. Infatti, la controparte turca era interessata proprio agli Su-57 perché per caratteristiche tecniche più si avvicinano agli F-35. Ma anche l’idea degli Su-35 poteva essere realizzata per soddisfare la necessità turca di caccia moderni”.
Si ripete la situazione del rifiuto americano alla fornitura di MIM-104 Patriot ad Ankara. “La Turchia è uscita dall’impasse sostituendoli con gli S-400. Esattamente allo stesso modo, privata degli F-35, Ankara comincerà a cercare soluzioni alternative al problema e agirà di conseguenza. Verrà raggiunto un accordo: se non sugli Su-35, almeno sugli Su-57. Alle stesse condizioni a cui sono stati acquistati gli S-400: trasferimento di know-how, produzione congiunta. Dunque, non si tratta più di mero acquisto di velivoli”, sottolinea l’esperto.
Un concorrente valido
Secondo gli esperti, sebbene Su-35 ed F-35 appartengano a generazioni diverse di caccia, Ankara non perde più di tanto preferendo il mezzo russo. L’Su-35 fa parte della generazione 4++, molto vicina alla quinta. Questo caccia è in grado di concorrere con l’F-35 su tutte le caratteristiche tattiche e tecniche ad eccezione dell’impercettibilità e di alcune particolarità delle componenti elettroniche. I motori con la loro peculiare spinta vettoriale permettono di modificare rapidamente la direzione di volo e di effettuare ogni manovra di volo.
Una merce di scambio
L’esperto ha sottolineato che nel moderno campo di combattimento l’aspetto fondamentale è la manovrabilità. In tal senso l’Su-35 ha un vantaggio sugli stealth americani durante la creazione dei quali le capacità di manovra sono state sacrificate a favore dell’impercettibilità. L’acquisto da parte di Ankara di caccia russi è più che logico: gli Su-35 non sono affatto “cugini di serie B” rispetto agli F-35 e agli F-22. E costano molto meno.
Ad oggi l’unica nazione ad aver comprato caccia Su-35 dalla Russia è la Cina. Il contratto del valore di 2,5 miliardi di dollari per 24 mezzi è stato siglato nel novembre del 2015. Al contempo sono in corso i negoziati anche con altri potenziali acquirenti. Nel 2018 è stato concluso il contratto di fornitura all’Indonesia di 11 caccia per un totale di 1,1 miliardi di dollari. I principali concorrenti dell’aereo russo sono stati gli F-16 della Lockheed Martin, ma il Comando dell’Aeronautica militare indonesiana ha preferito gli Su-35 per il prezzo inferiore e le migliori caratteristiche tattiche e tecniche.
Anche l’Egitto potrebbe acquistare gli Su-35. A metà marzo la stampa russa ha comunicato che Mosca e Il Cairo hanno sottoscritto un contratto di compravendita di un lotto di velivoli. Stando alle informazioni disponibili, le forniture potrebbero già cominciare tra il 2020 e il 2021. A febbraio il direttore generale di Rosoboroneksport Aleksandr Mikheev ha parlato degli interessi per gli Su-35 manifestati dagli Emirati arabi uniti. Ha sottolineato che le consultazioni in tal senso continuano.
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