L'incidente si è verificato nello stretto di Hormuz nella mattinata di giovedì 18 luglio:
"Il velivolo è stato distrutto" ha detto Trump.
Il presidente USA ha aggiunto che il velivolo a pilotaggio remoto si trovava a 900 metri da una nave della Marina americana e che l'abbattimento si è reso necessario in quanto l'oggetto abbattuto rappresentava una minaccia per l'imbarcazione militare americana.
Il Pentagono ha aggiunto che l'abbattimento è avvenuto a scopi di autodifesa.
"Alle 10 del mattino ora locale la nave portaelicotteri Boxer era in navigazione in acque internazionali attraverso lo stretto di Hormuz. Un velivolo a pilotaggio remoto con ala statica si è avvicinato alla Boxer, venendosi a trovare a distanza pericolosa dalla stessa. Il comando della nave ha adottato le misure di difesa previste contro droni, a garanzia della sicurezza della nave stessa e del suo equipaggio" ha spiegato in una nota il portavoce del Pentagono, Jonathan Hoffman.
Un mese di tensioni nello stretto di Hormuz
I rapporti, già difficili, tra Washington e Teheran sono peggiorati dopo che il 13 giugno nel Golfo di Oman sono state attaccate le due petroliere Front Altair e Kokuka Courageous. Gli USA hanno accusato dell’accaduto l’Iran, aggiungendo che hanno l’intenzione di difendere la libertà di navigazione nella regione. Teheran ha respinto le accuse e dichiarato di essere altrettanto preoccupata per la vicenda.
Successivamente, il 20 giugno un drone USA è stato abbattuto dall'Iran mentre si trovava in territorio iraniano, anche se gli USA hanno sostenuto che stesse volando nello spazio aereo internazionale.
Negli ultimi giorni la situazione nell'area si è nuovalmente surriscaldata: la flotta della Gran Bretagna ha iniziato a scortare le petroliere britanniche per difenderle da possibili attacchi iraniani.
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