Durante la conferenza “Georgia’s European Way” (“Il percorso europeo della Georgia”), che si sta tenendo a Batumi, Georgia, presidente del Consiglio europeo dal 2014, il polacco Donald Tusk, ha espresso il parere che il crollo dell’URSS sia stato “una benedizione” per ucraini, georgiani, i popoli dell’Europa Centrale e Orientale e per gli stessi russi.
La conferenza si svolge in occasione del 10° anniversario del programma dell’UE “Partenariato orientale”. Il 31 ottobre Donald Tusk abbandonerà la sua carica di presidente del Consiglio europeo, quindi con ogni probabilità questa sarà la sua ultima visita ufficiale in Georgia.
“Il collasso dell’Unione Sovietica NON è stato la più grande catastrofe geopolitica del secolo. Oggi in Georgia voglio dire con chiarezza e ad alta voce: il collasso dell’URSS è stato una benedizione per i georgiani, i polacchi, gli ucraini e tutta l’Europa Centrale e Orientale. E anche per i russi”, ha scritto Dusk su Twitter.
The collapse of the Soviet Union was NOT the greatest geopolitical catastrophe of the century. Today in Georgia I want to say loud and clear: the USSR collapse was a blessing to Georgians, Poles, Ukrainians and the whole of Central and Eastern Europe. And also to Russians.
— Donald Tusk (@eucopresident) 11 июля 2019 г.
Il presidente del Consiglio Europeo ha aggiunto che quest’anno oltre ai 10 anni dalla creazione del Partenariato orientale, in Europa si celebra il 15° anniversario dell’espansione dell’Unione Europea e anche “il collasso del dominio sovietico”.
Alla conferenza di Batumi, il cui slogan di quest’anno è “10 anni di partenariato: la strada percorsa e le prospettive”, prendono parte più di 50 ospiti dai paesi UE e dai loro partner. Oltre a Tusk, a Batumi sono arrivati Chrīstos Stylianidīs, commissario europeo per gli aiuti umanitari e la gestione delle crisi, Jüri Ratas, primo ministro estone, i ministri degli Affari Esteri di diversi paesi, tra cui Armenia, Polonia, Slovacchia e Svezia.
Durante la conferenza, che durerà due giorni, si svolgeranno sessioni tematiche e si firmeranno documenti di carattere finanziario che sanciranno il pagamento alla Georgia di un sussidio per un totale di 47 milioni di euro.
Secondo le statistiche della Banca mondiale, la popolazione della Georgia è ininterrottamente aumentata dal 1950, quando contava 3,5 milioni persone, fino a raggiungerne 5,45 milioni nel 1991, quando è crollata l’URSS. Dopo la proclamazione dell’indipendenza la popolazione georgiana ha cominciato a diminuire ogni anno fino a raggiungere nel 2018 un valore vicino a quello dell’anteguerra, 5,7 milioni di persone, e questa tendenza è ancora in atto.
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