L'assemblaggio dell'X-57 è stato condotto dalla NASA dal 2016. Il progetto è implementato sequenzialmente in più fasi. La prima fase ha visto lo smantellamento del bimotore P2006T. Nella seconda fase, sono stati installati due motori elettrici con elica a tre pale al posto di quelli a pistoni. Alla fine della seconda fase, sono stati testati i motori elettrici.
In definitiva, la NASA prevede di dotarsi di un aereo con 14 motori elettrici, 12 dei quali si troveranno sul bordo d'attacco dell'ala, e due più grandi e più potenti alle estremità. I piccoli motori funzioneranno durante le manovre, il decollo e l'atterraggio; i più potenti durante il volo.
Durante i test, i motori elettrici del velivolo hanno funzionato collegati alla rete di alimentazione del campo di aviazione. Le ispezioni dei motori e dei loro sistemi di controllo sono state riconosciute come di successo. Prossimamente l'aeromobile verrà disconnesso dalla rete dell'aeroporto e i suoi motori saranno fatti funzionare dalle batterie di bordo. Se questi test andranno a buon fine, l'aeromobile sarà trasferito al centro di ricerca volo Armstrong in California, dove passerà test di terra e effettuerà il primo volo, previsto entro la fine di quest'anno.
Nel 2020 verranno sostituite le ali del P2006T con due più lunghe. La sostituzione sarà effettuata nel quadro della terza fase di modifica. Alle estremità delle nuove ali verranno installati i motori elettrici. Dopo le prove di volo dell'X-57 in questa configurazione, le ali verranno dotate di 12 motori elettrici con eliche pieghevoli.
Tutti i commenti
Mostra nuovi commenti (0)
In risposta (Mostra commentoNascondi commento)