Il 13 giugno, una donna di 50 anni è morta in un ospedale nell'ovest del paese. Due giorni prima, suo nipote di cinque anni era morto per un’infezione di virus Ebola nello stesso ospedale. Il fratello e altri otto parenti si trovano adesso in quarantena.
L’intera famiglia era stata recentemente in Congo, per partecipare al funerale di un parente morto di Ebola. I sintomi della malattia sono stati notati dalle guardie alla frontiera, che hanno così disposto l’ospedalizzazione coatta. Tuttavia, sei di loro sono fuggite dalle guardie di confine e sono rientrate in Uganda attraverso una zona non presidiata del confine.
I sanitari stanno monitorano circa 50 persone con cui la famiglia sarebbe entrata in contatto. Inoltre, le autorità statali hanno rafforzato i controlli al confine con il Congo, per evitare la diffusione dell’epidemia.
Dal 2018 in Congo sono stati registrati oltre 2000 casi di contrazione del virus ebola e 1400 morti. L'ebola è una malattia rara per la quale non esiste una cura. Una grave epidemia della malattia si è verificata nel 2014 in Africa occidentale che uccise circa 11.000 persone.
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