Secondo la ricostruzione, il fulmine ha colpito la parte anteriore dell’aeromobile dopo circa 15 minuti dal decollo, dopodiché il regime di approvvigionamento elettrico è stato cambiato a quello di emergenza con accumulatori elettrici (Emergency Electrical Configuration, EEC) ed è stato impostato il regime di comando diretto (Direct Mode).
A bordo dell’aeromobile è quindi insorta una situazione non ordinaria. L’ordine con cui devono agire i piloti in questi casi è dettagliatamente descritto nel manuale di utilizzo dell’aereo.
Il regime EEC non richiede di effettuare alcuna chiamata di emergenza, proprio per questo non c’erano vigili del fuoco ad aspettare l’areo sulla pista d'atterraggio: il servizio antincendio è infatti mobilitato solo in caso di chiamata di emergenza.
Inoltre il Direct Mode in pratica è considerato un regime di comando regolare. In tale situazione i piloti avrebbero potuto effettuare l’atterraggio anche considerando il peso in eccesso dell’aeromobile.
Secondo i registri di volo al secondo tentativo i piloti sono riusciti ad atterrare sulla pista, ma hanno sorpassato il punto esatto previsto per l’atterraggio, toccando terra più avanti. Di conseguenza hanno cominciato a “premere” l’aereo contro la pista di atterraggio, mentre le ruote dei carrelli, però, non avevano ancora toccato terra. E poco prima dell’atterraggio, spiegano gli esperti, i piloti hanno aumentato bruscamente la trazione, contemporaneamente inclinando verso il basso la parte anteriore.
Proprio questa manovra pericolosa e ingiustificata, secondo gli esperti, sarebbe la ragione della catastrofe: il SSJ100 è atterrato a una velocità significativamente superiore alla norma.
Dopo il contatto brusco con il pavimento, il carrello anteriore ha spinto l’aereo verso l’alto, causando una serie di forti rimbalzi. È seguito un secondo contatto che ha provocato un’accelerazione di 5G (quando il limite per questo tipo di aerei è di 3,75G), i supporti del carrello posteriore hanno colpito i serbatoi da cui è iniziata una perdita di cherosene che ha dato vita all’incendio.
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Un altro errore fatale commesso dai piloti, secondo gli esperti, sono i loro tentativi, fallimentari, di atterrare dopo il primo rimbalzo. Secondo i documenti che regolano l’utilizzo del Superjet100, già dopo il primo rimbalzo è necessario interrompere la procedura di atterraggio e decollare nuovamente.
Saranno gli esperti e gli investigatori a stabilire chi dei piloti ha eseguito queste pericolose manovre. Considerando che l’aereo di linea è guidato tramite barre di comando, non ci vorrà molto per scoprire il responsabile.
L’aereo ha potuto atterrare solo al secondo tentativo per via delle condizioni meteo sfavorevoli. Durante l’atterraggio di emergenza si sono incendiati i motori e il fuoco ha invaso tutta la parte posteriore del mezzo aereo.
Secondo i dati più aggiornati a bordo erano presenti 78 persone, 41 dei quali hanno perso la vita.
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