Le intenzioni sono state svelate dal Ministro degli Affari Esteri Taro Kono durante una trasmissione televisiva. “Se sarà possibile durante l’era Reiwa vorremmo risolvere due problemi: firmare con la Russia un accordo di pace e riportare in patria i cittadini rapiti dalla Corea del Nord”, ha dichiarato il ministro.
Kono ha aggiunto che nell’era precedente, denominata Heisei (“pace raggiunta”) il Giappone non ha preso parte alle guerre e che nella nuova era si impegnerà per continuare l’epoca della pace.
A gennaio di quest’anno il presidente russo Vladimir Putin e il primo ministro giapponese Shinzo Abe hanno svolto l’ennesima seduta di trattative per aggiungere un accordo di pace tra i due paesi. Parlando dei risultati dell’incontro Putin ha dichiarato che condizione necessaria per la pace è il riconoscimento definitivo da parte del Giappone della conclusione della Seconda Guerra Mondiale.
Sono ormai 70 anni che la Russia e il Giappone non riescono a firmare l’accordo di pace. Il Giappone esige come condizione necessaria la restituzione delle isole del Sud-Curili (Iturup, Kunašir, Šikotan e Chabomai), che considera parte della Hokkaidō, non riconoscendo quindi la sovranità russa sui loro territori. Invece Mosca, che considera le isole parte delle isole Curili, ricorda che la sovranità russa su di esse è legittima: questi territori sono passati all’Unione Sovietica alla fine della Seconda Guerra Mondiale.
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