"L'aggiunta di queste sostanze a soluzioni protettive utilizzate nelle operazioni col cuore fermo riduce i danni all'organo e diminuisce l'incidenza di aritmie postoperatorie. Prevediamo che i derivati del glutatione possano essere usati per prevenire la cardiopatia coronarica, l'infarto miocardico e l'insufficienza cardiaca cronica", ha affermato Irina Petrushanko dell'Istituto di biologia molecolare dell'Accademia Russa delle Scienze.
Il cuore dell'uomo e degli animali è un organo unico, le cui cellule possono simultaneamente e spontaneamente produrre impulsi elettrici e contrarsi senza aspettare il "comando" dal midollo spinale o dal cervello. Gli impulsi di corrente sono prodotti dalle cosiddette "cellule pacemaker", mentre i cardiomiociti sono cellule muscolari che sfruttano gli impulsi per riprodurre le contrazioni al momento giusto.La morte di massa delle "cellule pacemaker" e la rottura delle loro connessioni di norma porta all'instaurarsi dell'insufficienza cardiaca e di altri gravi problemi di salute. Per questo motivo il cuore oggi viene trapiantato per intero: i medici non possono sostituire le zone morte del muscolo cardiaco andate in necrosi dopo un attacco di cuore o come risultato di ischemia, usando colture di cellule staminali o frammenti di tessuto cardiaco.
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