La pubblicazione osserva che il finanziamento corrispondente è previsto nel progetto di bilancio per l'anno fiscale 2020. Pertanto, gli Stati Uniti pianificano di contrastare le capacità di Cina, Russia, Corea del Nord e Iran di distruggere i satelliti nell'orbita vicina alla Terra.
Defense One ricorda che l'arma con raggio BEAR (Beam Experiments Aboard a Rocket) nel 1989 fu testata con successo nello spazio, e che oggi con la tecnologia moderna le dimensioni dell'installazione sono state ridotte.
La pubblicazione scrive che il test programmato non è contrario al Trattato sullo Spazio, firmato nel 1967, dal momento che il cannone a neutroni non è un'arma di distruzione di massa.
Nell'agosto 2018, l’ex capo del comando delle Forze Spaziali statunitensi e del Missile Defense Command, il tenente generale David Mann, ha affermato che il paese ha la tecnologia per creare un’arma a neutroni a lungo raggio. Secondo lui, l'uso più prioritario del fascio di neutroni è il rilevamento delle testate nucleari tra i blocchi separazione (all’interno dei missili balistici ci sono testate finte per disturbare i sistemi di difesa missilistici) in un missile balistico nemico.
Nel marzo dello stesso anno, il primo vice-capo del Pentagono per la ricerca e lo sviluppo, Mike Griffin, ingegnere e fisico, a capo della NASA nel 2005-2009, ha dichiarato che nel 2020 uno dei tipi di arma più promettenti nello spazio sarebbe stato un cannone a neutroni.
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