Come ha osservato il ministro degli Esteri in una conferenza stampa con il vicepresidente del Venezuela Delcy Rodriguez, il rappresentante speciale degli Stati Uniti per la crisi venezuelana, Elliott Abrams ha affermato che gli Stati Uniti non collaboreranno con le agenzie delle Nazioni Unite per risolvere la questione della consegna degli aiuti umanitari in Venezuela perché queste agenzie collaborano con il governo di Maduro.
"Questa è la posizione di un paese che si dice preoccupato per la situazione umanitaria in Venezuela, un paese pronto a creare provocazioni sul confine, come è avvenuto il 23 febbraio, e che non vuole davvero nulla se non delegittimare il governo del presidente legittimo Nicolas Maduro", ha sottolineato Lavrov.
Le proteste di massa contro Maduro sono iniziate il 21 gennaio poco dopo il suo giuramento. Dopo l'inizio delle rivolte, lo speaker dell'opposizione del parlamento, Juan Guaido, si è dichiarato illegalmente capo di stato provvisorio. Un certo numero di paesi occidentali, guidati dagli Stati Uniti, hanno riconosciuto Guaido. A sua volta, Maduro ha definito il capo del parlamento un "fantoccio degli Stati Uniti". La Russia, la Cina e molti altri paesi hanno sostenuto Maduro come legittimo presidente del Venezuela. Mosca ha definito lo "stato presidenziale" del Guaido inesistente.
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