"I cicloni nelle latitudini temperate contribuiranno a "mescolare" l'aria e a ridurre il suo inquinamento, il loro indebolimento durante l'estate peggiorerà la qualità della vita nelle grandi città, inoltre ci aspettano tempeste più distruttive e ondate di calore più lunghe e pericolose", ha affermato Charles Gertler dall'Istituto di tecnologia del Massachusetts.
Una delle conseguenze del riscaldamento globale saranno i cosiddetti eventi meteorologici estremi, periodi di caldo o di freddo anomalo, ondate di calore, piogge torrenziali di settimane, siccità e altri fenomeni legati a un clima non "corretto". Ad esempio il diluvio in Crimea nel 2012 o l'estremo caldo in Russia del 2010 sono considerati esempi di quanto detto qui sopra.
E la loro frequenza crescerà solo con l'ulteriore aumento del riscaldamento globale, e tale fenomeno riguarderà tutte le grandi aree. Ciò porterà, come dimostrano i calcoli dei climatologi occidentali, a un forte aumento della mortalità: ogni grado "extra" di calore in estate aumenterà il numero di persone decedute del 5%.
Gertler e il suo collega Paul Gorman hanno preparato le prime previsioni accurate su come il riscaldamento globale e i relativi cambiamenti nella natura del ciclo energetico tra l'atmosfera, l'idrosfera e il suolo della Terra influenzeranno la frequenza d'insorgenza di tali fenomeni in estate.
Si sono interessati al funzionamento della cosiddetta trasformazione di Lorentz, la circolazione di energia nell'atmosfera e il processo associato di convertire l'energia potenziale del calore nell'energia cinetica delle masse d'aria. Questa connessione fu scoperta e descritta matematicamente dal meteorologo americano Edward Lorenz, l'autore della "teoria del caos" e l'inventore del termine "effetto farfalla".
Gli scienziati hanno a lungo discusso su come il riscaldamento globale influisca su questo "vortice", se l'aumento delle temperature lo renda più instabile e come influenza il modo in cui l'atmosfera inizia a immagazzinare più energia. Tali discussioni, come osservato da Gertler, riguardano solitamente le latitudini equatoriali e tropicali, dove nascono i principali "portatori" di questa energia: i cicloni e gli uragani più potenti.
I climatologi americani hanno deciso di studiare come i cambiamenti climatici influenzano processi simili nelle latitudini temperate, dove si concentra la maggior parte della popolazione della Terra e il suo potenziale industriale.
Queste tendenze, come dimostrano gli scienziati, continueranno, portando ad un netto indebolimento dei cicloni nelle latitudini temperate, a una diminuzione del trasferimento di calore da sud a nord, a piogge e tempeste più intense, nonché ad un aumento del numero di giorni caldi quando il vento non soffia affatto.
Nel prossimo futuro, i ricercatori prevedono di fare previsioni più dettagliate per ciascun continente della Terra e le sue regioni più grandi. Gorman e Gertler sperano che le mappe climatiche aiuteranno i residenti e le autorità locali a prepararsi meglio per l'inizio della "nuova" estate.
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