"Nella difficile situazione attuale, ancora una volta ci convinciamo che non sia possibile ottenere alcuna posizione costruttiva da parte dei partner americani… il governo siriano, con l'assistenza della Federazione Russa, ha deciso di aprire due corridoi umanitari al confine della zona di 55 chilometri occupata dagli Stati Uniti negli insediamenti di Djleb e Jebel El Ghurab, dove i corrispondenti checkpoint saranno attrezzati per il ritorno volontaria, senza ostacoli e sicura dei rifugiati siriani ai loro luoghi di residenza " è nella dichiarazione.
I checkpoint lavoreranno 24 ore su 24 dal 19 febbraio. Inoltre, presso di essi ci saranno punti d'incontro, centri medici, centri di distribuzione di cibo, di riposo, di distribuzione dei documenti, oltre che di fornitura di abbigliamento, di materiale di supporto e per l'invio di rifugiati nei loro luoghi di residenza.
Si aggiunge che la sicurezza e la scorta è affidata alle forze dell'ordine siriane in cooperazione con le unità della polizia militare delle Forze armate della Federazione Russa.
"Chiediamo alle strutture delle Nazioni Unite, compresa la società della Mezzaluna Rossa siriana araba, di partecipare direttamente a questa operazione umanitaria, e ai partner americani di dimostrare buona volontà nell'interesse della popolazione sofferente della Siria", si legge nella dichiarazione.
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