Finora Parigi non ha apertamente dichiarato la sua posizione. Secondo il quotidiano, la parte francese ritiene che il gasdotto crei molti "problemi strategici" per gli europei.
"Non vogliamo aumentare la dipendenza dalla Russia e danneggiare ancora gli interessi dei paesi dell'UE, come la Polonia e la Slovacchia", ha affermato il governo francese.
La Germania intende impedire modifiche alla direttiva sul gas ed è già riuscita a ottenere il sostegno di Austria, Belgio, Grecia, Cipro e Paesi Bassi. Tuttavia, senza la Francia, bloccare l'adozione di emendamenti sarà ora estremamente difficile, scrive la Süddeutsche Zeitung.
Secondo gli emendamenti proposti, la Commissione europea sarà in grado di regolamentare gli accordi intergovernativi sul trasporto di gas, imporre determinati limiti per condurre negoziati o vietarli. Queste misure mirano a ridurre il ruolo di Gazprom nel mercato europeo e a mantenere la concorrenza.
La direttiva sul gas, insieme al Terzo pacchetto energetico, è uno dei principali documenti che regolano il mercato europeo del gas. La Commissione europea ha preso l'iniziativa di modificarla dopo che non è stata in grado di ottenere un mandato per negoziare con la Russia in merito alla regolamentazione del Nord Stream 2.
Il Nord Stream 2 è un gasdotto tra la Russia e la Germania, che sarà posato sul fondale del Mar Baltico. La capacità totale del progetto è stimata in 55 miliardi di metri cubi di gas all'anno. La sua inaugurazione è prevista per la fine del 2019.
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