Gli esperti hanno studiato l'impatto dei cambiamenti climatici sulle falde acquifere, le quali rappresentano la più grande fonte di acqua dolce per 2 miliardi di persone.
Le acque sotterranee sono strettamente collegate alle acque superficiali e vengono reintegrate dalla pioggia.
Gli scienziati hanno scoperto che queste acque possiedono una memoria idrica a lunghissimo termine, cioè, trovano un equilibrio molto lentamente con i regimi delle precipitazioni che cambiano.
Quindi, escludendo le regioni aride, la memoria idraulica dura 1.200 anni e solo il 44% di tutte le acque sotterranee raggiunge uno stato di equilibrio in meno di 100 anni.
Ciò significa che le acque sotterranee con poca "memoria" si esauriscono rapidamente durante la siccità, ma possono aumentarne rapidamente il livello durante le forti piogge.
Allo stesso tempo, nelle regioni aride le acque sotterranee reagiscono male alle precipitazioni, ma per recuperare il loro livello occorrono diversi millenni.
Secondo gli scienziati, nel prossimo futuro, a causa degli effetti del riscaldamento globale, alcune regioni diventeranno più umide e altre asciutte.
Gli scienziati hanno chiesto che gli effetti dei cambiamenti climatici sulle falde acquifere siano presi in considerazione nelle strategie per l'acqua potabile.
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