"Zaev (il primo ministro macedone, ndr) e i suoi compagni che, cambiando il nome al paese, vogliono mantenere le loro posizioni e i loro privilegi. Ma la mia patria e i miei connazionali esiste solo la Repubblica di Macedonia, quella per la quale la maggioranza ha votato al referendum l'8 settembre 1991", ha detto Mitskoski ai giornalisti durante una manifestazione di fronte alla sede del parlamento.
"In questa situazione, la resistenza è tutto ciò che ci rimane. Voglio fare appello ai cittadini della Repubblica di Macedonia: io sono uno di voi, e useremo il diritto democratico di protestare pacificamente e con dignità per impedire tutto ciò che succederà nei prossimi giorni all'Assemblea", ha aggiunto.
Alla fine di ottobre il parlamento della Macedonia, con 80 voti su 120, ha approvato in prima lettura le modifiche alla costituzione per cambiare il nome allo stato, e per entrare nella NATO e nell'UE.
La Grecia e la Macedonia lo scorso giugno hanno firmato un accordo che risolve una disputa di vecchia data sul nome dell'ex repubblica jugoslava e apre a Skopje la via per la NATO e l'UE. Secondo l'accordo, la repubblica cambierà il suo nome in "Macedonia Settentrionale". Il documento è stato sottoposto a un referendum in Macedonia il 30 settembre, che è fallito perché solo il 37% degli elettori ha partecipato. Di questi, il 91,5% ha votato a favore all'accordo.
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