"Il nostro approccio verso l'Iran è una campagna totale per fare pressione su di loro. Le sanzioni, rinnovate il 5 novembre, dovrebbero essere considerate come l'inizio, non la decisione finale… Il nostro obiettivo è portare le esportazioni iraniane di petrolio a zero e tutti gli importatori dovrebbero diversificare le loro forniture e allontanarsi in questo ambito dall'Iran, il più rapidamente possibile", ha detto Oudkirk come parte della discussione al Consiglio Atlantico.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato a maggio che Washington si sarebbe ritirata dall'accordo sul programma nucleare con l'Iran. Ha anche riferito del ripristino di tutte le sanzioni contro questo paese, comprese quelle secondarie, cioè contro altri paesi che intrattengono rapporti commerciali con l'Iran. Gli Stati Uniti hanno reintrodotto parte delle sanzioni contro l'Iran il 7 agosto. Washington ha dichiarato il suo obiettivo di portare l'esportazione del petrolio iraniano a zero e ha sollecitato i suoi acquirenti ad abbandonare tali acquisti.
Ulteriori sanzioni statunitensi contro l'Iran contro le esportazioni di petrolio sono entrate in vigore il 5 novembre. Allo stesso tempo, Washington ha concesso esenzioni temporanee dalle sanzioni petrolifere a Cina, India, Italia, Grecia, Giappone, Corea del Sud, Taiwan e Turchia.
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