Ha riferito che l'offensiva è avvenuta in condizioni climatiche difficili in una zona, "attraversata da profondi canyon ed ampie caverne, con divers burroni ed ampi crepacci".
"In questa zona il nemico ha organizzato una difesa preparata nei dettagli, adatta ad imboscate con armi anti-carro e cecchini, campi minati e spazi di manovra. Tutte le posizioni del nemico avevano depositi di cibo e armi", ha raccontato il rappresentante del comando delle forze armate russe.
Secondo Makarevich, l'operazione è stata inoltre complicata dal fatto che i carri armati ed i mezzi militari pesanti avevano poca libertà di movimenti in questa zona, mentre gli islamisti potevano disporre di lanciagranate, missili anticarro e mortai da 82 millimetri.
Ciononostante l'esercito siriano è riuscito ad impadronirsi di un gran numero di armi, tra cui 12 missili guidati anti-carro statunitensi TOW.
Secondo Makarevich, la maggior parte dei terroristi nella provincia di As-Suwayda è giunta da Yarmouk, Damasco, così come dal distretto di Al-Tanf, controllato dalla coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti.
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