La decisione di Madrid di riaprire il porto di Ceuta alle navi militari russe ha scatenato l'ira degli alleati occidentali, soprattutto della Gran Bretagna. "La Spagna ha pugnalato la NATO alle spalle", ha affermato il politologo britannico Nile Gardiner. Gli fa eco Luke Coffey, che ha definito il comportamento di Madrid "l'apice dell'irresponsabilità".
La furia degli alleati occidentali contrasta fortemente con la calma della stampa spagnola, tra cui El País — una testata non certo vicina alla Russia — che fa notare che la Spagna ha subito solo perdite dalla chiusura del porto di Ceuta alle navi militari russe nel 2016 su ordine della NATO. Secondo dati ufficiali, dal 2010 fino alla chiusura, il porto di Ceuta ha accolto le navi militari russe 60 volta, e con loro almeno 10.000 marinai. In questo periodo il bilancio locale è stato incrementato di 4,5 milioni di euro.
Altri media locali, come El Pueblo de Ceuta e El Faro de Ceuta hanno descritto il ritorno delle navi militari russe come un evento positivo.
Il direttore dell'Academia de la Diplomacia Española, Santiago Velo de Antelo, in un'intervista a Sputnik Mundo, ha detto che il ritorno delle navi della flotta russa nel porto di Ceuta segna "la ripresa della situazione normale che è stata interrotta nel 2016".
Per quanto riguarda l'insoddisfazione dei partner occidentali della Spagna, secondo l'esperto, Londra teme di perdere il controllo sullo Stretto di Gibilterra.
L'economista spagnolo Guillermo Rocafort, in un'intervista a Sputnik, ha definito ipocrita la posizione della Gran Bretagna, dato che Londra non consulta nessuno quando accetta nel porto di Gibilterra i sottomarini nucleari, tra cui quelli in avaria, come accaduto nel 2005.
"La Spagna ha chiarito al Regno Unito, agli Stati Uniti e al mondo che è un paese indipendente, che ha i propri interessi e la determinazione a proteggerli. Certo, irrita qualcuno che Madrid abbia assunto un atteggiamento neutrale e direi amichevole nei confronti di un paese così importante come la Russia", ha spiegato Rocafort.
Sono sempre di più gli esperti autorevoli spagnoli che chiedono maggiore cooperazione con la Russia. Tra questi c'è il colonnello Pedro Banos, neo direttore della sicurezza nazionale.
"La Russia e la Spagna rappresentano i confini orientale e occidentale dell'Europa. Abbiamo qualcosa da offrirci dal punto di vista economico, umanitario e militare. Ciò che non ha senso è rifiutarsi di interagire sotto la pressione di altri stati", ha aggiunto Rocafort.
Cliccando sul bottone "Pubblica", conferisce il proprio pieno consenso all'utilizzo dei dati del proprio account Facebook perchè le venga data la possibilità di commentare le notizie sul nostro sito mediante l'utilizzo di questo account. Può consultare nel dettaglio le modalità di utilizzo dei dati nella sezione Informativa sull’utilizzo dei dati personali.
Può ritirare il proprio consenso cancellando tutti i commenti che ha scritto.
Tutti i commenti
Mostra nuovi commenti (0)
In risposta (Mostra commentoNascondi commento)