Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato a maggio che Washington sarebbe uscita dall'accordo con l'Iran sul programma nucleare. Ha anche annunciato il ripristino di tutte le sanzioni contro l'Iran, tra cui quelle secondarie, nei confronti di altri paesi che fanno affari con l'Iran. Parte delle sanzioni che Washington ha imposto il 7 agosto e il 5 novembre colpiscono più di 700 persone, organizzazioni, aerei e navi dell'Iran che si trovano nella lista delle sanzioni, anche 14 grandi banche, prima otto paesi sono stati esclusi dalle sanzioni per le esportazioni di petrolio iraniano.
Secondo Zarif, il governo iraniano è pronto a rivedere le relazioni diplomatiche con gli Stati Uniti, a condizione di stabilire "le basi per un dialogo produttivo" per l'accordo nucleare.
"Credo e credevo che saremmo in grado di creare un altro esempio, lasciando il passato alle spalle. Purtroppo, questa amministrazione ha dimostrato che è impossibile" ha detto il capo del dipartimento, pur rilevando che l'amministrazione Trump "può cambiare il suo approccio". "Aspetteremo la fine di questo comportamento, l'amministrazione Trump potrebbe applicare un approccio diverso. Non interferiamo con gli affari interni degli Stati Uniti, gli americani scelgono il presidente del paese, ma vogliamo vedere un nuovo approccio", ha aggiunto Zarif.
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