Questa settimana il database genealogico Ancestry ha annunciato di aver stretto un accordo con il servizio di streaming musicale Spotify in modo che suoi clienti possono ottenere una playlist "ispirata alla storia delle loro origini".
Tutto solleva preoccupazioni su quanto le persone in modo insensato possano disporre delle proprie informazioni genetiche. Ad esempio, uno studio di ThinkProgressive ha mostrato che Ancestry toglie per sempre i diritti alle informazioni sul genoma e che le persone, come al solito, non leggono i termini dell'accordo.
"Proteggere la privacy dei nostri clienti è la massima priorità di Ancestry. Spotify non avrà accesso ai dati del DNA di alcun cliente della nostra azienda. I clienti possono includere manualmente le regioni nel generatore di playlist, dopo di che le playlist verranno create da musicisti di diverse regioni e da diversi generi musicali. Tutto questo è completamente opzionale e viene introdotto manualmente dagli utenti", afferma Gina Spathafore, portavoce dell'azienda.
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