"Queste forniture non sono dirette contro un paese terzo, ma saranno effettuate esclusivamente nell'interesse di garantire la sicurezza ai nostri militari", ha detto Peskov commentando le dichiarazioni del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu che tali consegne possono portare all'escalation del conflitto in Siria.
Il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu il 24 settembre ha annunciato l'introduzione di misure per rafforzare la sicurezza dei militari russi in Siria dopo l'abbattimento dell'aereo da ricognizione russo Il-20, la cui responsabilità Mosca attribuisce a Israele. Il ministro ha osservato che la Russia nel 2013, su richiesta di Israele, ha sospeso le forniture degli S-300 in Siria, ma ora la situazione è cambiata, e non per colpa della Russia.
A maggio l'ex ministro della Difesa israeliano, Moshe Yaalon, ha confermato a Sputnik che Israele è contrario alla fornitura dei sistemi missilistici antiaerei S-300 alla Siria e l'utilizzo dei canali di comunicazione per impedire le forniture. Gli israeliani temono che i sistemi missilistici russi non solo limiteranno la libertà d'azione dell'aviazione militare israeliana nello spazio aereo dei paesi vicini, ma anche permettere ai siriani di controllare il cielo di Israele. La necessità di agire liberamente in Siria è spiegata dagli israeliani principalmente dalla presenza ostile delle forze iraniane.
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