"Qualsiasi altro formato del documento, in cui non vi è alcun obbligo legale, in realtà è, per usare un eufemismo, inefficace", ha detto Poroshenko.
Egli ha sottolineato che la parola "memorandum" lo irrita alquanto. "Un documento con questo nome, come un promemoria, non è di natura vincolante. A maggior ragione se riguarda eventi o situazioni che riguardano la sovranità, l'integrità territoriale, l'indipendenza e la direzione di sviluppo", ha spiegato Poroshenko osservando che oggi oltre il 70% degli ucraini sostiene l'integrazione europea e oltre la metà l'ingresso nella NATO.
In precedenza, il rappresentante del presidente presso il parlamento Irina Lutsenko ha fatto sapere che oggi Poroshenko ha presentato alle camere una proposta di revisione della costituzione relativa al consolidamento della linea di Kiev nella UE e la NATO. Lo stesso giorno la Tymoshenko ha invitato i parlamentari a firmare un memorandum che fissa questo corso.
Da giugno 2016 l'ingresso nella NATO è l'obiettivo della politica estera dell'Ucraina, che dovrà assicurare entro il 2020 la piena compatibilità delle sue forze armate con quelle dei paesi dell'Alleanza.
L'ex segretario generale della NATO, Anders Fogh Rasmussen, ha affermato che per l'adesione dell'Ucraina sarà necessario raggiungere un certo numero di criteri che richiederanno molto tempo. Gli esperti ritengono che Kiev non sarà in grado di qualificarsi per l'adesione alla NATO nei prossimi 20 anni.
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