Al-Tarshishi ha spiegato che gli agricoltori non avevano nessun posto dove vendere i loro prodotti. Molti prodotti furono spediti attraverso la Siria in Giordania e in Arabia Saudita, tramite il checkpoint di Nasib. Dopo la sua chiusura, la situazione è peggiorata. Secondo il segretario sono circa 550.000 le tonnellate di frutta e verdura che ogni anno devono essere esportate.
"Il governo libanese ha stanziato 50 milioni di dollari per organizzare la spedizione via mare. Tuttavia, da questo non è emerso nulla di ragionevole, il prezzo finale per i prodotti libanesi è risultato troppo alto. Di conseguenza, i prezzi della frutta sono diminuiti drasticamente in Libano e molti agricoltori hanno abbandonato le loro piantagioni", ha detto al-Tarshishi.
Egli ha spiegato che il mercato siriano era il più importante dopo l'Arabia Saudita per la produzione libanese.
"La Siria acquistava circa 50.000 tonnellate di frutta e verdura libanese ogni anno", ha aggiunto.
Al-Tarshishi crede che la fine della guerra in Siria non potrà risolvere in breve tempo la crisi dell'agricoltura libanese.
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